L'occasione di Spezia-Roma: quarto posso
Contro la squadra di Gotti, i giallorossi orfani di Zaniolo vanno alla ricerca della vittoria che potrebbe rilanciarla in chiave Champions. Senza tifosi
Senza Zaniolo, ma con quel conforto nell’anima che ti dà sempre la consapevolezza che in un modo o nell’altro quella pagina, seppur dolorosa, è stata svoltata, la Roma parte oggi al Picco (ore 18, telecronaca in esclusiva su Dazn, ma potete ovviamente seguire la radiocronaca su Radio Romanista) alla caccia del quarto posto in classifica, obiettivo all’improvviso assai più raggiungibile in virtù della pesantissima penalizzazione inferta alla Juventus. Se, insomma, fino a l’altro ieri c’erano solidi argomenti per ritenere che la rosa della Roma non fosse attrezzata per poter competere per i primi quattro posti della classifica, ora il discorso cambia sensibilmente perché Atalanta e Lazio, che attualmente condividono la quarta piazza con i giallorossi, non hanno certo un parco tecnico migliore di quello a disposizione di Mourinho. Soprattutto se, come ha dimostrato la squadra in queste prime gare del 2023, è in grado di scendere in campo con i suoi uomini migliori, a cui presto si potrà aggiungere Wijnaldum. Della vicenda Zaniolo scriviamo nelle pagine successive, ma certo è che dal punto di vista tecnico si potrà capire se e quanto la Roma potrà uscire indebolita dalla sua (ancora solo eventuale) partenza solo dopo che sarà chiaro il nome del sostituto, si tratti di un centrocampista o di un altro attaccante.
La sfida del Picco peraltro non si presenta sotto cattivi auspici, per quanto questi segnali possano valere. All’assenza per loro già penalizzante del centrocampista Bastoni, si sono aggiunte anche quelle del miglior difensore (Kiwior, appena acquistato dall’Arsenal) e del miglior attaccante (Nzola, indisponibile). In particolare, l’angolano stava vivendo un momento di grazia, essendo arrivato già a quota nove reti (solo l’imprendibile Osimhen a oggi aveva fatto meglio), vicinissimo alla doppia cifra (resta l’unico giocatore della storia dello Spezia ad essere arrivato ad almeno dieci gol in serie A, soddisfazione già tolta l’anno scorso). Da solo ha segnato il 69% delle reti della squadra (9 su 13) e finora è stato il giocatore più impegnato da Gotti, il professore sulla panchina dei liguri. In più lo Spezia è anche reduce dall’impegno infrasettimanale di giovedì in coppa Italia con l’Atalanta, chiuso peraltro con cinque reti al passivo. Ed è davvero una rarità che una squadra di rango inferiore si ritrovi a dover gestire il doppio sforzo a distanza di pochi giorni contro un’avversaria di alto livello. È molto più facile che accada il contrario, magari quando si è nel periodo degli impegni internazionali.
Al Picco c’è poi una recentissima tradizione favorevole, persino rocambolesca nelle dimensioni: lo scorso anno Abraham risolse la sfida con un gol al 99’ minuto, l’anno prima si disputò in Liguria l’ultima partita del campionato, quella che valse alla Roma la qualificazione alla Conference (che poi avrebbe vinto) in virtù di un pareggio strappato solo nel secondo tempo, a recuperare il doppio vantaggio dei padroni di casa, con le reti di Pobega, Verde, El Shaarawy e Mkhitaryan. Pessimo invece il ricordo se si allarga il quadro alla Coppa Italia, con due vergognose eliminazioni casalinghe, ai danni della fortissima Roma di Garcia e di quella invece più tremebonda di Fonseca, con il pasticciaccio delle sei sostituzioni. Purtroppo non ci saranno i tifosi della Roma, per via delle conseguenze della scazzottata con i napoletani che paralizzò un tratto di A1 lo scorso 8 gennaio. Ed è ovviamente un peccato ricordando la gran festa del settore strapieno dopo la rete di Abraham, il 27 febbraio dello scorso anno. Alla sfida si è arrivati nel silenzio di Mourinho, che ha preferito evitare il confronto con i giornalisti annullando la rituale conferenza stampa della vigilia. Parlerà stasera dopo la partita il tecnico, mentre prima lo farà il gm Pinto con i cronisti di Dazn.
© RIPRODUZIONE RISERVATA