La Roma tra Gini e il Genoa
Parte il countdown per rivedere Wijnaldum, l‘ex Psg punta alla doppia possibile sfida del Maradona. Contro il Genoa Dybala verso il riposo ma si rivede Spina
Ancora un po’. La salita è finita ormai da tempo, la discesa sta finalmente per terminare ma il traguardo non è stato ancora raggiunto. Però manca poco per rivedere in campo Gini Wijnaldum: il centrocampista orange corre verso il recupero totale, il rientro in gruppo e la prima convocazione in giallorosso dopo il tremendo infortunio del 21 agosto, quando la sua tibia mandò in frantumi il suo morale e l’entusiasmo di una tifoseria intera. Il lungo percorso riabilitativo, dovuto alla scelta di non operarsi ma di ricorrere alla terapia conservativa, lo ha tenuto fuori per tutta la prima parte di stagione.
Novanta giorni con la gamba immobilizzata da un tutore, poi un passo alla volta, uno step dopo l’altro fino alla completa guarigione e riatletizzazione. Il centrocampista cresciuto nel Feyenoord ora ha tutta la voglia del mondo di tornare ad essere protagonista in campo, il countdown, con tanto di clessidra virtuale, è ufficialmente partito il 20 dicembre, il giorno in cui Gini si è allenato parzialmente in gruppo nel ritiro portoghese di Albufeira. Il sorriso dell’ex PSG, mentre dribblava a tutta velocità i paletti fissati sul manto erboso dello stadio Municipal, aveva entusiasmato i tifosi giallorossi, estasiati nel rivederlo all’azione dopo l’ultima apparizione sul campo dell’Arechi di Salerno. Nei prossimi giorni Wijnaldum intensificherà i carichi di lavoro individuale, l’ultimo step prima di riaffacciarsi in gruppo entro la fine del mese di gennaio. L’ultimo controllo a cui si è sottoposto il calciatore ad Amsterdam ha dato un esito positivo, ma non ancora l’ok per rientrare in gruppo (non tanto per la parte atletica, ma per partecipare alle partitelle in famiglia con tanto di contrasti).
C’è soddisfazione a Trigoria per le tempistiche e ora guardare il calendario non è più un azzardo, ma anzi uno stimolo. La data cerchiata in rosso è quella del 29 gennaio, quando il calendario proporrà la sfida di campionato contro il Napoli. La gara in programma al Maradona può rappresentare l’appuntamento perfetto per Gini per riassaporare i ritmi da trasferta e l’atmosfera del gruppo. Non solo campionato: qualora la Roma dovesse superare il Genoa, il quarto di finale di Coppa Italia sarebbe in programma il 1 febbraio sempre nell’impianto dedicato al Pibe de Oro. La sfida del 4 febbraio con l’Empoli rappresenterà quasi certamente il grande ritorno di Gini all’Olimpico, dopo il bagno di folla contro lo Shakhtar del 7 agosto. Mourinho non vede l’ora di reinserire il mediano orange nelle rotazioni, con l’idea di tornare alla difesa a quattro e con due mezzali al fianco di un regista.
A Trigoria intanto prosegue il lavoro della squadra: domani sera inizierà il cammino della Roma in Coppa Italia contro il Genoa. Svilar chiede spazio tra i pali mentre la squalifica di Ibanez contro la Fiorentina gli regala di diritto una maglia da titolare nel match dell’Olimpico: uno tra Smalling e Mancini va verso un turno di riposo, si scalda Kumbulla. Zalewski può iniziare a destra, facendo inizialmente rifiatare Celik, mentre Spinazzola è pronto per tornare il padrone della fascia sinistra. In mezzo la coppia di mediani che ha terminato la sfida di San Siro contro il Milan, parliamo di Matic e Tahirovic, hanno grandi chance di comporre la cerniera di centrocampo giallorossa. Davanti Dybala e Zaniolo vanno verso un turno di riposo mentre Belotti si candida per partire dal primo minuto. La sfida dell’Olimpico è l’occasione giusta per esordire per Ola Solbakken, che ieri ha parlato a lungo con Mourinho prima dell’allenamento, ma non solo: lo Special One è pronto a lanciare Jordan Majchrzak. Qualora il match lo consentisse, l’attaccante polacco, classe 2004, potrebbe diventare l’ennesimo "bambino" lanciato dal tecnico di Setubal.
Il tecnico portoghese infine si è classificato quinto nella graduatoria del premio "Miglior allenatore per club del 2022" dell'IFFHS (International Federation of Football History & Statistics). A trionfare è stato Carlo Ancelotti, reduce dal successo in Champions League sulla panchina del Real Madrid. In seconda posizione Pep Guardiola del Manchester City, al terzo posto Walid Regragui, attuale ct del Marocco, seguito da Jürgen Klopp quarto e dallo Special One quinto, che in passato si è aggiudicato il premio in quattro precedenti edizioni.
Per tornare sul tetto della graduatoria serviranno altri trofei, come la Conference League conquistata lo scorso anno. Un primo passo può essere la Coppa Italia, ma una Roma con Dybala e Wijnaldum in campo può e deve ambiare anche a palcoscenici ancor più prestigiosi. Recuperi, risultati e un girone di ritorno importante: il campo chiama, lo Special One vuole tornare a vincere.
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