Finalmente a Roma, Dybala accolto da star
La Joya di nuovo in Italia dopo il trionfo in Qatar. È il primo iridato del nostro campionato a rientrare. Foto e autografi a Fiumicino, celebrazioni dai compagni
Rieccolo. Paulo Dybala è finalmente in Italia. A oltre quaranta giorni dalla partenza per il Qatar e a dieci dal trionfo nel Mondiale con la sua Argentina, la Joya rimette piede a Trigoria. Primo fra i neo campioni del mondo che giocano nel nostro campionato: Lautaro Martinez dovrebbe tornare oggi, i due juventini Paredes e Di Maria all’inizio del nuovo anno solare, probabilmente fuori tempo massimo per giocare già dalla prossima giornata di Serie A, in programma il 4 gennaio.
Dybala è invece atterrato ieri all’alba all’aeroporto di Fiumicino dopo la decina di giorni di festeggiamenti e vacanze trascorsi in patria. Ad attenderlo una discreta scia dell’entusiasmo già goduto nel proprio Paese, considerando che si tratta della parte opposta dell’emisfero. Diversi i tifosi a caccia di selfie e autografi, compreso qualche argentino in cerca del feticcio con uno dei ventisei convocati da Scaloni che hanno riscritto la storia, dopo l’epopea maradoniana. Nel caso specifico, uno dei cinque rigoristi che hanno deciso la finalissima. E il tripudio per l’attaccante giallorosso non si è certo esaurito nello scalo alle porte della Capitale. Appena arrivato a Trigoria, Paulo è stato festeggiato anche dai compagni, che hanno voluto celebrare il suo trionfo con tanto di post sui social. Subito dopo il numero 21 è sceso in campo, svolgendo però soltanto lavoro individuale, come anche logico con la lunga trasvolata alle spalle.
Adesso è pronto a rimettersi a disposizione di Mourinho, che con la Joya può contare su una squadra dal tasso tecnico decisamente più elevato. A dimostrarlo la differenza di punti conquistati con e senza di lui (20 sui 27 accumulati finora), come le reti realizzate alla sua presenza (13 a fronte delle 18 complessive). Dati a cui bisogna aggiungere quello sul rendimento casalingo, che varia sensibilmente: tutte vittorie e un solo pareggio (a fronte delle tre sconfitte rimediate in sua assenza), peraltro arrivato grazie al suo ingresso nella parte conclusiva della gara col Torino. Un dato spiegabile con l’atteggiamento di molte delle squadre venute a giocare all’Olimpico, con difese più che abbottonate e ulteriori difficoltà per un attacco spesso asfittico come quello romanista di questa stagione.
La classe e la creatività negli ultimi trenta metri di Dybala, unite alla sua capacità di essere incisivo su palle inattive, può sempre fare la differenza. Ancora di più se supportata dagli altri tenori del reparto offensivo: Abraham, Zaniolo e Pellegrini. Erano stati ribattezzati i Fab Four, tanto era il potenziale ai nastri di partenza. Ma le noie fisiche che a turno hanno tormentato l’argentino e i due italiani (e la scarsa vena mostrata finora dall’inglese) hanno confinato tutto al primo scorcio di stagione. È tempo di tornare a splendere. Tutti insieme.
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