AS Roma

600 giorni di Mourinho, parte 3: la Roma torna campione!

Continua il racconto dell'avventura del tecnico con i giallorossi: le lacrime dopo il Leicester sono il preludio di un successo che mancava da 14 anni

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
25 Dicembre 2022 - 15:00

Seicento giorni insieme, a partire da quell’annuncio a sorpresa del 4 maggio 2021: sono quelli che la Roma e José Mourinho festeggiano oggi, in concomitanza con il Natale. Nella seconda parte del racconto dell'avventura dello Special One, il ricordo dell'esultanza per il successo nella millesima gara da allenatore e il duro sfogo dopo il brutto ko col Bodø/Glimt.

5. Le lacrime

Il 5 maggio, la Roma batte 1-0 il Leicester nella semifinale di ritorno grazie a un gol di Abraham, guadagnando così la possibilità di giocarsi la Conference League contro il Feyenoord. In uno stadio che è un’autentica bolgia e che spinge la squadra alla vittoria, al triplice fischio Mourinho si commuove: lui, che in carriera ha già vinto due Champions e due Europa League, dice che le sue lacrime «sono per tutti i romanisti». Del resto, non si è ribattezzati Special One per caso...

6. Campioni!

L’attesa, l’ansia, poi il fischio d’inizio, la zampata di Zaniolo, la sofferenza... e poi la gioia. José mostra a tutta l’Arena Kombetare la mano aperta, a sottolineare i cinque titoli europei conquistati in carriera. In attesa della premiazione, il tecnico passeggia da solo per il campo, visibilmente commosso. Il giorno dopo, per le vie del centro di Roma, la festa: il pullman si muove lentamente tra una fiumana di tifosi, José saluta e sorride e sembra quasi benedire il suo popolo. È il momento più bello dell’anno, degli ultimi dieci anni, degli ultimi vent’anni: è pura e semplice gioia all’ennesima potenza. Ma Mou non si accontenta, e a 48 ore dal trionfo guarda già al futuro, come è giusto che sia. E come è giusto che si faccia anche adesso: la stagione non è iniziata nel migliore dei modi, ma le difficoltà e gli ostacoli esistono per essere superati. E nessuno sa farlo meglio dello Special One.

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