Il Portogallo non molla la presa su Mourinho
La Federazione insiste per averlo come CT. La priorità dello Special One ora è la Roma, poi si vedrà. Il 26 sarà a Trigoria, le feste in patria
Niente da fare. La Federazione portoghese non molla la presa su José Mourinho. Il tam tam è martellante: il Portogallo vuole lo Special One, è in pressing su di lui e sta sfruttando tutto il proprio potenziale mediatico. Ieri infatti è stato A Bola a riferire di un possibile incontro il 26 dicembre fra l’allenatore giallorosso e il presidente della federazione portoghese, Fernando Gomes. La volontà è quella di strappare un sì per il futuro, per capitalizzare il potenziale di una squadra che conta stelle di primissimo livello in tutti i ruoli, nonostante il momento di Cristiano Ronaldo. La Roma da parte sua è forte del contratto che José ha firmato l’anno scorso e che lo lega ai colori giallorossi fino al 2024. La Federazione portoghese è intenzionata a giocarsi tutte le carte possibili per arrivare a Mourinho, che però allo stato attuale non considera minimamente l’ipotesi di lasciare la causa romanista a metà stagione per diventare subito il commissario tecnico del Portogallo e la dirigenza giallorossa, Friedkin in primis, non vuole sentire parlare dell’ipotesi doppio incarico. Il tecnico è ovviamente lusingato dall’interesse di Gomes e del popolo portoghese, il cui desiderio di vederlo alla guida della nazionale del loro paese è stato evidenziato anche dall’assalto dei cronisti portoghesi a Faro. In ogni caso, sullo Special One non c’è solo il Portogallo.
Cosa ne pensa José? Anzitutto, resterà in patria per il Natale, come i connazionali Rui Patricio, Nuno Santos e Pinto, e il 26 sarà a Trigoria per la ripresa degli allenamenti. Sul futuro: la Roma ha la priorità, per l’impegno preso con i Friedkin, ancor di più per quello preso con la tifoseria giallorossa, che ha visto e vede in lui la speranza di un presente e un futuro migliore. Un trofeo è arrivato la scorsa stagione e si sente ancora l’eco dei festeggiamenti, ma per alzare l’asticella, cosa che il club aveva cercato di fare in estate con Dybala e Wijnaldum, serve un mercato di livello, possibilmente ricco. I paletti imposti dall’Uefa, però, non giocano a favore dei Friedkin e di Tiago Pinto. Anzi. La priorità del club, dalla proprietà allo staff tecnico fino ai calciatori, è quella di finire nel miglior modo possibile la stagione, auspicabilmente con un altro trofeo e con un posto in Champions, ma del doman non v’è certezza. Prima della fine della stagione, in ogni caso, le parti dovranno incontrarsi, mettersi a tavolino e parlare di presente e futuro, per capire se come recita il contratto sarà insieme o se le strade dovranno dividersi. Ora è presto, con buona pace della Federazione portoghese. Prima vengono la Roma e i romanisti.
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