Il volo di Zaniolo
Nicolò ispira e firma il raddoppio, tornando al gol in A dopo più di un anno
Era un anno fa, più un paio di giorni. Un paio di tocchi da dietro, lancio di Mkhitaryan per la prima cosa bella non che abbiamo avuto dalla vita, ma in quel pomeriggio di dicembre sì: tocco di prima di tacco di Zaniolo a smarcare l’azione, aprire la sua corsa, servire e suggerire a Veretout un triangolo che il francese chiude – più o meno – al momento giusto, sullo scatto prolungato di Nicolò Zaniolo. Controllo a correre col sinistro, quasi a scappare, il destro utile a rimettere il pallone sul piede preferito e tiro mancino sul primo palo sotto la gradinata atalantina.
Gol. Quasi dritto per dritto, alla Zaniolo, con un triangolo che solo il sinistro ha fatto diventare il teorema perfetto. Due a zero per la Roma a Bergamo, contro l’Atalanta dei miracoli e autentico fastidio da un quinquennio (almeno) per noi; non li battevamo da troppo tempo (finirà 1-4) e non vincevamo da tanto nemmeno contro una cosiddetta grande. Ma più di questo era la firma, l’azione, la progressione, il tocco, il tacco e la punta per la verticalizzazione. Più di tutto questo era il ritorno a un gol vero di Nicolò Zaniolo che non segnava in campionato dal 22 luglio 2020 a Ferrara contro la Spal (1-6!), quando veramente aveva fatto gol giocando a tennis, discesa a rete, dritto per dritto, macinando chilometri ma senza superare gli ostacoli: non ce n’erano.
Li ha tutti abbattuti Nicolò quando era un ragazzino, poi ha imparato superarli – quelli veri – dopo il primo legamento e, forse soprattutto, dopo il secondo: tornare a giocare a calcio senza mai mollare quando c’hai l’età – e un calcio nelle gambe – dell’oro. Questo è stato il suo capolavoro, tornare dopo tutto – tutto – quello che gli è successo. Se ne sono dimenticati tutti.
Quel gol a Bergamo è stata una premessa di vittoria e una promessa di ritorno alla terra promessa di Nicolò a se stesso e a tutti noi: una prateria dove correre senza controllo verso il gol e la felicità. È passato un anno, Nicolò Zaniolo ci ha fatto vincere una coppa europea e ci ha dato una gioia enorme (che resterà per sempre, che non si tocca) ma forse siamo ancora a quel punto: a una corsa da fare per provare addirittura – come una volta – volare.
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