AS Roma

Come noi nessuno mai: sono 9 i Mondiali con almeno un giallorosso campione

Una storia che è cominciata con l’Italia di Pozzo nel 1934 ed è proseguita negli anni, fino a ieri, con Dybala che ha lasciato un segno sul trionfo in Qatar

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
19 Dicembre 2022 - 09:33

Alla fine Paulo Dybala un segno nel Mondiale in Qatar l’ha lasciato e facendolo ha messo anche un piccolo tassello nella storia della Roma. Il numero 21 è diventato il diciassettesimo calciatore  giallorosso a trionfare in un campionato del mondo ma soprattutto ha confermato un primato per la squadra della Capitale: è la nona volta che la formazione che sale sul tetto del mondo ha tra i suoi convocati un tesserato romanista e nessun club ha fatto meglio nella storia.

Una storia che è cominciata con l’Italia di Pozzo che nel 1934 ha trionfato con Ferraris IV, Guaita e Masetti che quattro anni dopo, in occasione dello storico bis italiano, c’era ancora ma insieme a Donati, Monzeglio e Serantoni. Poi un’attesa di quasi cinquant’anni, terminata nuovamente con la vittoria “Mundial” dell’Italia nel torneo in Spagna del 1982 e quella volta, neanche a dirlo, a portare in alto il giallorosso c’era Bruno Conti da miglior giocatore della competizione. Si è dovuto attendere il 1990 perché i giocatori della Roma a trionfare non fossero italiani: i primi due stranieri sono stati i tedeschi Voeller e Berthold che comunque, tanto per non allontanarsi troppo dalla tradizione, hanno alzato la coppa allo Stadio Olimpico. L’edizione successiva ancora Roma, quando nella difesa brasiliana che ha vinto c’era “Pluto” Aldair, uno dei più forti ad aver mai vestito la maglia romanista e uno dei migliori interpreti del suo ruolo in termini assoluti anche nella pluripremiata e gloriosa storia dei verdeoro.

Lo stesso Aldair è sceso in campo da titolare con Cafu come compagno di reparto nella finale vinta dalla Francia per 3-0 nel 1998 allo Stade de France di Parigi: debacle verdeoro, ma tra i vincitori di quella partita c’era anche Vincent Candela in quel Mondiale ha giocato soltanto i 90’ di una gara del girone vinta contro la Danimarca. Poi sono arrivati i Mondiali in Corea del Sud e Giappone del 2002, quelli in cui un’Italia piena di talento e con un Totti maestoso è stata eliminata dallo scandaloso arbitro Moreno agli ottavi proprio contro la Corea (con tanto di assurda espulsione per lo stesso Totti). Quella però è stata anche l’edizione di Ronaldo “il Fenomeno” e del Brasile capitanato dal romanista Cafu che si è riscattato dopo il ’98 e ha alzato al cielo la coppa la sera del 30 giugno. A proposito di “riscatti”, c’era anche  Totti il 9 luglio del 2006 a Berlino, con De Rossi e Perrotta la notte in cui l’Italia è diventata campione per la quarta volta nella sua storia superando la Francia ai rigori. Storie di un primato cui solo l’Inter è vicina (con Lautaro ieri ha raggiunto quota 8) e ancora dopo arrivano superpotenze come Bayern Monaco e Real Madrid. In Qatar Dybala ha giocato poco ma ha lasciato un segno, anche un po’ giallorosso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI