Il contratto di Zaniolo è in stand-by e ora diventa un enigma
Nei contatti degli ultimi giorni, la Roma al procuratore Vigorelli ha detto che è tutto rimandato verso fine stagione quando ci saranno idee più chiare
Nessuna fumata. Nè nera, nè bianca e neppure grigia. Il rinnovo contrattuale di Zaniolo, in scadenza il trenta giugno 2024, rimane in sospeso. Si pensava che questa prolungata sosta per il Mondiale, potesse essere propedeutica a una soluzione di una problematica che ci stiamo portando avanti ormai da oltre un anno. Tutto, pare, rinviato alla fase finale di questa stagione quando entrambe le parti, ma soprattutto la Roma, avranno un quadro più chiaro per il futuro della squadra e dello stesso giocatore.
Per la verità, di questi tempi in cui potrebbe essere lecito avallare qualsiasi punto di vista, c’è chi con convinzione sostiene che di fatto l’accordo tra Tiago Pinto e il procuratore del giocatore Claudio Vigorelli, di fatto sarebbe stato trovato in questi ultimi giorni. Addirittura si sostiene che l’accordo è datato già qualche settimana fa, una certezza che peraltro non è certificata da cifre e bonus variegati. E, anche, che la fumata bianca non ci sarebbe stata ancora perché il definitivo semaforto verde lo devono dare i Friedkin che, ormai lo abbbiamo capito da un pezzo, vogliono avere legittimamente l’ultima parola su qualsiasi questione riguardante la società, figuratevi su un contratto importante come quello del ventide giallorosso.
Non ci nascondiamo dietro fantomatiche fonti, noi abbiamo chiesto direttamente alla Roma se questa ricostruzione di un accordo trovato, ma ancora da ratificare potesse avere almeno una parvenza di verità. La risposta è stata chiarissima (anche se questo non toglie che possa essere solo una parte della verità): "Ma figurati se è stato trovato un accordo per il rinnovo di Zaniolo. Che ci sia una distanza importante tra la richiesta con il quattro davanti e quello che offre la Roma, è un dato di fatto. Ma al di là delle questioni economiche, la Roma ha fatto una scelta di attendismo, i numeri ora di Zaniolo sono quelli che sono, se questi numeri diventeranno più importanti la Roma sarà la prima a esserne felice. E a quel punto se ne discuterà su altre basi".
E’ una risposta che bisogna saper leggere tra le righe. In sostanza, almeno noi l’abbiamo interpretata in questa maniera, la Roma con Zaniolo ha deciso di giocare una mano di poker. Accettando il rischio di arrivare al prossimo trenta giugno, ovvero a un anno esatto dalla scadenza naturale dell’attuale contratto, con un prezzo del cartellino evidentemente dimezzato rispetto ai sessanta milioni che il club giallorosso avrebbe chiesto (nel senso che nessuno si è presentato sul serio per chiedere il giocatore) per il cartellino del giocatore l’estate scorsa. Un rischio calcolato, perché nei contatti con il procuratore Vigorelli (che a Trigoria gestisce anche diversi ragazzi del settore giovanile), Pinto ha preso atto con piacere della voglia di Zaniolo di rimanere in giallorosso. Il ds romanista ha capito che la prima opzione del ventidue rimane la Roma (anche se non è rimasto contento del fatto che la società ha affrontato prima altri rinnovi contrattuali) dove sta benissimo soprattutto dopo aver ritrovato il miglior feeling con l’ambiente, conseguenza pure di quel gol nella finale di Tirana che sta facendo ancora godere tutto il mondo romanista. La richiesta di Vigorelli, conseguenza anche di un cartellino valutato sessanta milioni, rimane intorno ai quattro milioni, la risposta della Roma è stata che Zaniolo questi soldi deve meritarseli in campo dimostrando, come può, di essere un giocatore in grado di fare la differenza.
Quindi, non resta che aspettare. A meno che nelle prossime settimane non succeda qualche cosa che possa cambiare le carte in tavola. Ovvero, per esempio, il materializzarsi di un club interessato sul serio a Zaniolo. Le voci, del resto, a proposito continuano a circolare con una certa frequenza. Nei giorni scorsi si è parlato di un interessamento del Napoli per giugno, interessamento che c’è stato decisamente negato pure dal procuratore del giocatore che, se uno ci pensa, avrebbe soltanto l’interesse ad alimentare un interesse per il suo giocatore. Per ora insomma la Roma può giocare in tranquillità la sua mano di poker.
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