Ricordi giallorossi col Qatar di sfondo
Strade divise, ma i ricordi li uniscono. Nainggolan posta la cena al fast food con 5 compagni dell’epoca romanista: De Rossi, Strootman, Rudiger, Juan Jesus e Szczesny
Chiacchiere, verità, fake e leggende metropolitane. Tutto il mondo è paese, tutto il calcio è paese. E ne senti di ogni colore su Cristiano Ronaldo e Messi, su Ibrahimovic e, ancora oggi senza neppure il rispetto che merita l’uomo e l’immenso campione che fu, su Diego Armando Maradona. Di chiacchiere, a Roma, ne abbiamo sentite tante, e se ne abbiamo ascoltate! Quelle del secolo e millennio scorsi, quelle di pochi anni fa e di oggi, nel terzo millennio. Quanti nostri “miti” con la maglia giallorossa sulla pelle sono stati travolti da verità e false verità. Sono passati sotto le “forche caudine”, umiliazioni e offese. Ultimi sei/sette anni, senza mandare troppo indietro le lancette dell’orologio. Una grande squadra, tanti campioni, ogni anno hanno salutato Colosseo e Cupolone. Mercenari, la più delicata delle offese che li ha accompagnati all’aeroporto: «Non meritate Roma e la Roma». Come districarsi dagli intrecci di radio e leoni da tastiera, da giornali e web?
Come? Lo hanno fatto proprio loro, trasformando un angolo del Qatar, nella sala di Trigoria nella quale hanno pranzato e cenato centinaia di volte. Un fast food in un emirato del Medio Oriente, una serata che vale più di mille dichiarazioni d’amore. Nainggolan, De Rossi, Strootman, Rudiger, Juan Jesus, Szczesny. Metti due ore insieme davanti a un hamburger e, come sottofondo, Venditti, Fiorini e Conidi. Già, i sei “ex” si sono ritrovati insieme dove si gioca un Mondiale, un qualcosa che tanto sembrava “Carramba che sorpresa”. Sì, sorpresa. Ma che subito si è trasformata in solida realtà: puoi decidere di andare via, scegliere di poter vincere altrove, guadagnare di più. Ma Roma e la Roma, la sua gente e la sua Curva Sud, ti restano dentro, come fosse un “incantesimo”.
Hanno scelto (o forse gli hanno fatto scegliere…) nuovi orizzonti, nebbia, gelo o sole. Ma il ponentino stuzzicarello c’è solo nella città più bella del mondo. E non è un caso se dopo tanti anni sei professionisti, che così vengono definiti con evidente “dimenticanza” dei loro sentimenti, vogliano ritrovare, riassaporare vecchi e mai dimenticati legami. In Qatar, il ricchissimo Qatar, la cui economia è basata sulle immense risorse petrolifere e di gas. Ma non avranno sicuramente parlato di contratti multimilionari. Roma ti lascia dentro qualcosa di magico. Non abbiamo mai sentito che sei giocatori di una squadra, finiti poi in ogni angolo d’Europa, si siano ritrovati, dopo anni, davanti a patatine fritte e una birretta. E la serata è sicuramente finita in musica, tra l’inno giallorosso e un nostalgico: “Roma nun fa’ la stupida stasera…”.
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