La garanzia della clausola per Dybala in giallorosso
I 20 milioni per salutare valgono solo per l’estero e la Roma, comunque, può pareggiare offerte al rialzo. Per Belotti la situazione è a rischio
C’è clausola e clausola. E nella Roma ce ne sono una serie che possono determinare il prossimo futuro. Da Dybala a Belotti. Da Matic a Smalling. Da Abraham a El Shaarawy e Ibañez. Clasuole variegate, bilaterali, unilaterali, per la cessione del cartellino, per il prolungamento contrattuale. È un aspetto di cui si parla poco, ma che, al contrario, dalla società deve essere considerato, valutato e verificato per poter programmare il futuro vicino e pure un po’ più lontano. Lo sa bene Tiago Pinto che, in queste settimane che ci dividono dalla ripresa del calcio ufficiale per club, dovrà cercare le risposte per capire come muoversi sul mercato soprattutto in funzione della prossima estate.
Cominciamo da Paulo Dybala. Che poi, diciamocelo chiaramente, è la clausola che più preme visto che l’argentino che Scaloni non ha fatto ancora esordire nel Mondiale (roba da pazzi), è senza ombra di dubbio il giocatore che dà una dimensione diversa alla Roma di oggi, domani e dopodomani. I più attenti ricorderanno come al momento dell’ufficializzazione di habemus Dybala, filtrò anche la notizia dell’inserimento di una clausola da venti milioni che poteva permettere alla Joya di liberarsi sin dalla fine della prima stagione in giallorosso. Nessuna smentita, la clausola c’è. Solo che è un po’ più complessa per un eventuale compratore. Intanto vale soltanto per il mercato estero, ovvero un club italiano la prossima estate non potrà lusingare il giocatore con un ingaggio esagerato sapendo di poter acquistare il cartellino con venti milioni. Ma c’è anche dell’altro a confortare l’ottimismo per un Dybala a lungo con la nostra maglia. Perché la Roma, in base alla clausola, ha la facoltà, una volta che arrivasse un’offerta dall’estero, di poterla pareggiare con un ingaggio aumentato, cosa che costringerebbe il club interessato a trattare di nuovo con la Roma. Sommando il tutto, non è un esercizio di ottimismo sostenere che a fine stagione portare via Dybala da Trigoria, sarà assai più costoso di quello che si poteva pensare, fermo restando che al giocatore dalla seconda stagione bisognerà garantire uno stipendio superiore a quello attuale.
Passiamo a Belotti. Che l’estate scorsa, dopo un’attesa estenuante, ha firmato un contratto annuale più una clausola di prolungamento biennale a determinate condizioni. Legate, si sapeva, al cinquanta per cento delle presenze: una volta raggiunta la metà delle presenze, sarebbe scattato il prolungamento di due anni. Non è esattamente così. Perché oltre le presenze, Belotti dovrà raggiungere un determinato minutaggio in campo (a quattro cifre, ora è a 656 minuti) e un certo numero di gol (oltre cinque, adesso è a due segnati entrambi in Europa). Questione Smalling, che negli ultimi giorni ha tenuto bianco. La clausola di prolungamento per un anno scatterà al cinquanta per cento delle presenze (verosimilmente l’inglese raggiungerà il traguardo già nel mese di gennaio), ma è unilaterale a favore del giocatore. La Roma, sapendo che l’Inter vorrebbe fare il bis di Mkhitaryan, a Chris ha già offerto un biennale a cifre leggermente inferiori ai tre netti più bonus che guadagna adesso, chiedendo pure al giocatore di dare una risposta in tempi piuttosto veloci.
Discorso diverso è quello che riguarda Matic. Il serbo ha firmato per un anno con un’opzione (a suo favore) per un altro anno al raggiungimento pure qui del cinquanta per cento delle presenze. Tutto fa credere che Matic ridirà sì, ma se per qualsiasi ragione Mou a fine stagione dovesse salutare cosa succederebbe? Una clausola di rinnovo automatico è inserita anche nel contratto di El Shaarawy che andrà in scadenza il trenta giugno. Solo che, per quello che ci risulta, in questo caso la clausola è unilaterale a favore della Roma che, nel caso, andrebbe a offrire una cifra minore. Infine Ibañez e Abraham. Entrambi i giocatori hanno una clausola di cessione fissata a ottanta milioni. Se li dovessero portare, sarebbero due plusvalenze super e per Pinto ci sarebbe fin troppo cash per fare il mercato in entrata.
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