Romanisti in nazionale: Dybala spera di trovare spazio, Rui fa da chioccia
Con questo Messi qui, è difficile trovare spazio. Anche se sei la Joya. Il portoghese è il vice di Diogo Costa. Per Viña ora le vacanze, poi il rientro
Con questo Messi qui, è difficile trovare spazio. Anche se ti chiami Paulo Dybala. La “Joya”, finora, si è dovuto accontentare di assistere dalla panchina alle prime quattro gare della nazionale argentina ai Mondiali in Qatar. Una «scelta tecnica», come ha fatto sapere il Ct Scaloni, che però non ha escluso la possibilità di vederlo in campo ora che le cose cominciano a farsi serie e non c’è più tempo per gli errori. Partita con il ko inaspettato con l’Arabia Saudita, l’Albiceleste ha dovuto patire un po’ prima di accedere agli ottavi; anche lì, una gara che sembrava ipotecata ha regalato più di un brivido. Anche per questo, forse, Scaloni ha preferito mandare in campo un difensore (Lisandro Martinez) al posto del “Papu” Gomez a inizio ripresa e ha lasciato in campo Messi fino al triplice fischio. Niente debutto in Qatar per il numero 21 romanista, che però attende fiducioso la sua chance: in una competizione che vede tante partite ravvicinate come il Mondiale, c’è bisogno dell’apporto di tutta la rosa; a maggior ragione ora che in ogni gara c’è il rischio di tempi supplementari e eventualmente dei calci di rigore. In tal senso Paulo può rappresentare un’arma preziosa. Venerdì c’è la sfida con l’Olanda, una gara che storicamente evoca bei ricordi ai sudamericani: la finale del 1978, vinta ai supplementari, e la semifinale del 2014, in cui l’Argentina ha avuto la meglio ai rigori. Dybala spera di avere una chance per dare il suo contributo.
Dall’altra parte del tabellone (e quindi potenzialmente avversario di Dybala in finale, altre nazionali permettendo) c’è il Portogallo di Rui Patricio. Come l’argentino, nemmeno l’estremo difensore è stato mai utilizzato da Fernando Santos in questa competizione.
L’eroe di Euro2016, decisivo nella finale contro la Francia con una parata su Griezmann che gli è valsa una statua nel suo paese natale, è il secondo di Diogo Costa, ventitreenne in forza al Porto. Ma il numero 1 giallorosso resta pur sempre un monumento in patria, con le sue 105 presenze in nazionale, ed è tra i leader all’interno dello spogliatoio capitanato da Cristiano Ronaldo. Assai improbabile vedere Rui in campo da qui alla fine del Mondiale, a meno che Diogo Costa non si infortuni, ma il suo peso specifico nelle gerarchie della squadra lo rendono importante tanto quanto un titolare. Chiude il poker dei romanisti al Mondiale Matias Viña: l’uruguagio è l’unico, assieme a Zalewski, a essere sceso in campo in Qatar (soltanto 15’ in due spezzoni); ma, proprio come il giovane polacco, è già stato eliminato, lui addirittura nella fase a gironi. L’uruguagio si sta già godendo le vacanze con la famiglia, dopodiché tornerà a disposizione di Mourinho. Dopo essere stato perlopiù un’alternativa come centrale ora, con Karsdorp ormai ai margini, potrebbe tornare utile anche come esterno sinistro, con Zalewski dirottato a destra.
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