Tra il Mondiale e Trigoria: aspettando Dybala
Finora Scaloni non lo ha mai utilizzato al Mondiale: «Solo per scelta tecnica». A Mourinho e alla Roma, invece, l’argentino servirà come il pane da gennaio in poi
«Vamos que esto sigue Argentina», ha scritto Paulo Dybala sul suo profilo Instagram dopo il successo sulla Polonia che ha permesso all’Albiceleste di accedere agli ottavi dei Mondiali. Letteralmente: «Andiamo avanti così Argentina». Il fuoriclasse romanista fino a questo momento non ha disputato neanche un minuto in Qatar, ma la cosa - diciamocelo - non può cha fare piacere ai tifosi romanisti e a José Mourinho, in apprensione per i muscoli della “Joya” e di quelli degli altri romanisti impegnati nella rassegna iridata. «Paulo sta bene - ha detto il Ct dell’Argentina Lionel Scaloni - e sostiene il gruppo da fuori. Se non gioca è soltanto per una scelta tecnica, ma non è detto che non possa farlo in una delle prossime partite». Con buona pace dell’Albiceleste, preferiremmo di no: rimasto ai box per un mese dopo la lesione al retto femorale, a Paulo sono poi stati sufficienti venti minuti più recupero contro il Torino per dimostrare quanto sia importante per la Roma. Non a caso, da una sua iniziativa è nato il gol del pareggio, firmato nel recupero da Matic che ha sfruttato una respinta dopo una traversa colpita dall’ex bianconero.
Escludendo Messi, comprensibilmente inamovibile nello scacchiere argentino, Scaloni di volta in volta ha preferito a Paulo Lautaro Martinez, Julian Alvarez e Angel Di Maria. Lo ha escluso con il 4-4-2 e lo ha fatto anche, nella gara di due giorni con la Polonia, quando è passato al 4-3-3. Il nostro 21, però, non si è per questo abbattuto: continua a sostenere i compagni dalla panchina e, ora che all’orizzonte c’è un ottavo contro l’Australia, il raggiungimento dei quarti di finale sembra dietro l’angolo, almeno sulla carta. Con tante partite in un periodo relativamente breve potrebbe esserci bisogno dell’apporto di tutti e, nonostante la concorrenza di primo livello, Paulo spera di avere una chance nella fase a eliminazione diretta. La cosa che interessa a noi, invece, è che - come ha detto lo stesso Scaloni - la “Joya” stia bene fisicamente e che il fatto che non giochi sia dettato da semplici questioni tecniche.
Fondamentale
Già nei suoi primi tre mesi in giallorosso, Dybala ha dimostrato di essere imprescindibile per questa squadra, che senza di lui fatica enormemente a rendersi pericolosa in attacco. Il solo Pellegrini non basta ad accendere la luce, anche perché il Capitano è spesso chiamato a rincorrere pure l’avversario in fase di non possesso, aspetto che a volte gli toglie un po’ di lucidità nella rifinitura o nella conclusione. Paulo invece ha dimostrato subito tutto il suo talento con un impatto straordinario qui a Roma: 7 gol e 2 assist in 12 partite (per un totale di 817’ disputati) sono un bottino dal quale ripartire in vista della seconda parte di stagione, che sarà impegnativa e dispendiosa tanto quanto la prima. Soprattutto se - come tutti ci auspichiamo - la Roma riuscirà ad andare avanti sia in Europa League, sia in Coppa Italia.
È lui la luce che alla squadra di Mourinho è mancata tra ottobre e novembre: l’intelligenza tattica e le doti tecniche di Dybala servono come il pane, perchè tutti gli altri giocatori del reparto (Zaniolo, Abraham, Belotti, Shomurodov, lo stesso Solbakken) hanno altre caratteristiche, ma l’autentico fuoriclasse su cui la Roma ha puntato tutto in estate è lui. Si è inserito alla perfezione e fin da subito non solo negli automatismi “di campo”, ma anche nello spogliatoio e nella nuova realtà. Con lui, lo abbiamo visto, i giallorossi hanno una marcia in più. In attesa che si torni a fare sul serio, Paulo spera di riuscire a ritagliarsi uno spazio con la maglia di una Selección che finora - al netto della qualificazione - non ha certo brillato. Una volta ipotecato il Mondiale, il numero 21 potrà concentrarsi unicamente sulla Roma. Che, pronti via, sarà attesa da sei partite in un mese: tra queste, anche due trasferte a San Siro col Milan e a Napoli. Ci sarà da dare il fritto, ma con Paulo potremo divertirci.
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