Salutato il Giappone, Roma in vacanza fino al ponte
Dopo l'Immacolata. Al rientro dalle ferie José Mourinho potrà recuperare diversi giocatori. Per Tahirovic si tratta di un problema al flessore destro
La Roma è rientrata in Italia ieri mattina poco dopo le 7, direttamente dopo l’amichevole contro gli Yokohama Marinos allo Stadio Nazionale di Tokyo. Direttamente e senza passare dal via è arrivato il rompete le righe da parte di José Mourinho che ha concesso una dozzina di giorni di vacanza ai propri giocatori. Un po’ di riposo con familiari e amici prima di ritrovarsi dopo il ponte dell’8 dicembre al “Fulvio Bernardini” di Trigoria per riprendere ad allenarsi in vista della seconda parte della stagione con un programma che prevede qualche giorno di lavoro nella Capitale prima della partenza per il Portogallo, Albufeira per la precisione (dove i giallorossi sono già stati in estate), a metà dicembre.
Un mini ritiro di una settimana prima di Natale, poi qualche altro giorno libero ma festività praticamente di lavoro per la squadra vista la ripresa del campionato fissata per il 4 gennaio. Nei prossimi giorni andranno valutate le condizioni di Benjamin Tahirovic, uscito per infortunio al 32’ del primo tempo nella gara di Tokyo per un problema al flessore destro. Al rientro Mourinho avrà di nuovo a disposizione anche il quartetto composto da Mancini, Spinazzola, Pellegrini e Belotti, tenuti a riposo dal calcio giocato in Giappone in via precauzionale.
Sayonara Giappone
«Non è stato solo calcio, è stata la scoperta di una nuova e bellissima cultura. Ora si torna a casa per una piccola pausa, per poi tornare a lavorare al meglio» , il messaggio di Kumbulla in partenza dal Giappone. «Che grande esperienza», ha scritto Bove. Come loro, anche Mourinho ha parlato del soggiorno giapponese. Tramite i propri canali, la Roma ha mostrato la risposta del portoghese alla domanda di un tifoso giapponese, premiato dal partner Socios che gli ha consentito di fare una domanda allo Special One nella conferenza stampa prima della sfida contro il Nagoya Grampus: «Il mio cibo e il mio luogo giapponese preferito? È solo la terza volta che visito il Giappone. La prima volta con il Porto affrontammo il Kashima Antlers, nel 1994. La seconda volta sono stato qui per il Nakata Testimonial e ho visitato Tokyo. Questa volta onestamente non ho mai avuto tempo di visitare questo meraviglioso paese. Non saprei scegliere un luogo, posso scegliere l’educazione del popolo giapponese. Qui si ha la percezione che tutto sia pulito e in ordine. Le persone hanno una sensibilità incredibile nei rapporti umani. Per quanto riguarda il cibo potrei mangiare Wagyu a colazione, pranzo e cena. Preferisco la carne al pesce nonostante io sia nato in una città di mare».
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