Nagoya-Roma: il nostro Mondiale comincia in Giappone
I giallorossi guidati da José Mourinho tornano in campo nel Sol Levante per l'amichevole in programma alle 11:30 italiane al Toyota Stadium
Sì, va bene, la bellezza della Spagna di Luis Enrique, la possibile cura di Dybala per alleviare i problemi dell’ex laziale Scaloni, le difficoltà degli esterni mancini sinistri Zalewski e Viña nelle gare d’esordio, la panchina di Rui Patricio, le telecronache entusiastiche di Stramaccioni, i patemi di Rüdiger... Va bene tutto e alla fine un romanista il motivo per dare un’occhiata al mondiale in Qatar la trova sempre. Ma vuoi mettere il fascino di svegliarti stamattina e sapere che dovunque tu sarai non lasci la Roma mai sola mai, e con un clic potrai vederti in diretta la sfida tra i giallorossi e il Nagoya Grampus?
La sfida è stata anticipata ieri da una conferenza stampa tenuta da uno stralunato a dire il vero José Mourinho di fronte a una platea di entusiasti interlocutori giapponesi interessati più che altro a sapere il suo parere sulla storica vittoria della loro nazionale contro la Germania ("purtroppo sono collassato davanti alla televisione", li ha gelati il portoghese) e se avesse intenzione di tesserare per la Roma qualche loro connazionale. Anche in questo caso la risposta è stata pungente: "Se non è troppo caro, sì". E qui torniamo alla lingua che batte dove duole il dente. Zelantissimi interpreti del suo pensiero descrivono già, come se fossero dati di cronaca da acquisire, le sue lune storte rispetto alle prospettive di una campagna acquisti che a dir la verità non è ancora cominciata anche se ha già portato un acquisto di un certo peso alla squadra giallorossa, Solbakken.
Il giochino, a cui bisogna ammettere l’allenatore si presta volentieri, è sempre lo stesso: lui fa un po’ il broncio, mette un paio di stories ambigue su Instagram, evita di far chiarezza quando avrebbe la possibilità di farlo, così si tira una linea e viene fuori una verosimile “frustrazione” , perché pare che neanche stavolta Mbappé, Gavi e Neymar abbiano chances di approdare alla Roma. Ma è solo un giochino, per l’appunto, visto che da quando è apparso all’orizzonte della Città Eterna Mourinho non ha mai espresso un giudizio meno che entusiastico rispetto al lavoro che i Friedkin e il loro braccio operativo Tiago Pinto hanno fatto fino a oggi.
Già che ci siamo, però, è bene mettere in chiaro che oggi, in qualche modo, comincia il lungo mondiale della Roma che passerà attraverso un’altra partita in Giappone e da un periodo di ritiro in Portogallo, fino alla ripresa del campionato con il nuovo anno in cui la Roma sarà chiamata a produrre uno sforzo che dovrà essere all’altezza delle ambizioni fissate la scorsa estate. Nessuno ha fatto una colpa all’allenatore se gran parte dei frutti di quel mercato non si sono potuti assaporare. Ma è logico che ci si aspetta molto invece dalla Roma nei cinque mesi in cui ci si giocherà il quarto posto in campionato, la Coppa Italia e l’Europa league. Frustrato o no, Mourinho dovrà guidare la squadra verso la gloria.
E se qualcosa dal punto di vista tattico ha intenzione di cambiare è chiaro che i prodromi si dovranno vedere tra Tokyo ed Albufeira. È questo il nostro Mondiale.
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