Abraham: "Mi sarebbe piaciuto essere in Qatar. Ho ancora tanto da dare"
L'attaccante giallorosso: Questo tipo di situazioni fanno crescere come calciatore e persona. Sono ancora giovane. Mi ha fatto tornare con i piedi per terra"
Tammy Abraham ha rilasciato delle dichiarazioni nel corso del Foreign Correspondents Club of Japan. Tra i temi trattati non solo la tournèe giapponese ma soprattutto il Mondiale in Qatar e i suei pensieri per non essere stato convocato. Queste le sue parole:
Quanto ti dispiace di non essere in Qatar?
“Buona domanda. Ovviamente mi sarebbe piaciuto essere in Qatar ma questo tipo di situazioni fanno crescere come calciatore e persona. Sono ancora giovane. Mi ha fatto tornare con i piedi per terra e mi sono detto: ‘Ho ancora tanto da fare, molto da dare’. Spero di andare al prossimo”.
Chi vincerà la Coppa del Mondo?
"Ci sono tante buone squadre, come la Spagna. Secondo me la finale sarà Spagna-Inghilterra, Tiago spera nel Portogallo (ride, ndr)".
I mass media a volte sono estremi nel giudizio, cosa pensi dei media inglesi e italiani?
"Per loro quando fai bene una cosa sei il migliore al mondo, quando la fai male sei il peggiore al mondo. Fortunatamente non conosco tutte le parole d'italiano ma credo sia importante concentrarsi su se stessi".
Cosa ne pensi del Giappone?
"Mi ha sorpreso: è una nazione meravigliosa. È tutto pulito, è una cultura molto bella. Ho detto alla mia ragazza che un giorno ci dovremmo andare insieme".
Com'è lavorare con Mourinho?
"Lui ci conosce tutti, ci stimola sempre a fare di più e a dare tutto quel che possiamo".
Quali sono le tue aspettative per il ritorno in campo a gennaio?
"Non sono stato mai così tanto arrabbiato e focalizzato sul ritorno in campo".
Una domanda molto romana: è più importante vincere il campionato o finire sopra la Lazio?
"È più importante vincere trofei, nessuno si ricorderà chi si è posizionato meglio in classifica".
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