Wijnaldum, Abraham e non solo: gli assenti forzati del Mondiale
Gini nel Golfo Arabico, ma soltanto per la riabilitazione post infortunio. Tammy out alla fine. Ibañez sperava nella convocazione con il Brasile
Quattro sono partiti alla volta del Qatar. Almeno altrettanti in casa Roma hanno accarezzato lo stesso sogno, a vario titolo. Chi fino all’ultimo giorno, chi rinunciando in largo anticipo per guai fisici, chi sperando di entrare a far parte della spedizione della propria nazionale magari dalla porta di servizio, grazie a un’esponenziale crescita di rendimento. Sono finite presto le speranze di Wijnaldum, già a pochi giorni dalla frattura alla tibia della scorsa estate, quando ha optato per la terapia conservativa. Il centrocampista box to box tanto mancato in questi primi mesi di stagione a Mourinho sta lavorando sodo per ripresentarsi pronto a scendere in campo al termine della lunga sosta. Negli ultimi tempi ha ripreso a correre e la sua lunga riabilitazione è transitata non lontanissimo da dove si svolgeranno gli imminenti Campionati del mondo: l’orange ha scelto di allenarsi in una palestra di Dubai (The Kamani Club), salutata proprio in queste ore, in prospettiva di una preparazione che riprenderà sui più familiari campi di calcio.
Se l’Olanda ha fatto a meno di uno dei propri pilastri forzatamente, è stato invece per scelta tecnica che l’Inghilterra ha rinunciato a portare Abraham in Qatar. Il centravanti giallorosso ha fatto parte della rosa dei Tre Leoni nel biennio propedeutico alla rassegna iridata. A suon di gol fino alla scorsa stagione. Poi qualcosa si è inceppato all’inizio di quella in corso, non tanto nello score - simile allo stesso periodo di un anno fa - quanto nel livello delle prestazioni col proprio club, molto distanti da quelle cui aveva abituato. Spiegando l’esclusione, il ct Southgate ha sintetizzato entrambe le motivazioni: ''Tammy ha segnato poco nel momento sbagliato. Lo stato di forma è l’aspetto più importante''. La speranza è che il grande obiettivo ormai alle spalle possa fornire al 9 la strigliata decisiva per rigustarne a gennaio la versione migliore.
Non è nel giro della selezione inglese da ormai 5 anni Smalling, ma in patria non erano pochi a puntare su una sua convocazione last second, nonostante la smaccata predilezione british per chi resta a giocare in Premier. Le prestazioni del romanista però sono talmente altisonanti e continue sotto la guida dello Special One, che vedergli preferito Maguire ha fatto storcere diverse bocche da quelle parti. Niente da fare: la nazionale di Chris attualmente è la Roma e a Trigoria certo non dispiace. Ha cullato il sogno anche il suo compagno di reparto Ibañez. che ha esordito col Brasile proprio nell’ultimo ciclo di gare prima della lista definitiva. Ma Tite alla fine lo ha lasciato qui.
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