Non solo Zalewski: ecco la Roma del 2000
Il 20enne polacco è ormai un titolare. A breve toccherà a Volpato, Bove, Faticanti e Tahirovic. Mourinho: «Lavoriamo tutti insieme per questo, col club»
Forse c’era anche una puntina di rammarico, oltre ai complimenti, nel quadro della situazione fatto da Mourinho domenica pomeriggio, commentando l’esordio di Tahirovic (a cui ha riservato grandi lodi, per la «la sua qualità e la sua personalità»): «Questo è anche il frutto del lavoro del Club. Non ci sono milioni e milioni da spendere, però siamo uniti, lavoriamo tutti assieme». Spesso il portoghese viene accusato di voler lavorare solo con giocatori già pronti per fare la differenza ad alti livelli, dimenticando i tanti ragazzi che ha lanciato. E alla Roma sembra essercisi messo d’impegno: in poco più di una stagione sono già 6 (Felix, Missori, Volpato, Keramitsis, Faticanti e Tahirovic) i Primavera che hanno giocato la loro prima partita nel calcio dei grandi per decisione di Mourinho, a cui vanno aggiunti Bove e Zalewski, che la prima presenza l’hanno fatta con Fonseca (il polacco anche la seconda, la seminale di Europa League con il Man United), ma poi sono diventati giocatori con la gestione attuale. Sono loro la Roma del futuro, tranne Zalewski, che è già quella del presente, visto che può essere considerato un titolare a tutti gli effetti. Con tutto che non ha ancora segnato un gol coi grandi, cosa riuscita già 2 volte a Volpato, più giovane di quasi 2 anni: l’italiano di Sydney, 19enne da due giorni, è sceso in campo nelle ultime 6 partite prima della sosta, e 3 volte è partito titolare. E ha sempre fatto vedere cose buone, soffrendo solamente nell’ultima, col Torino, per le marcature anche in mezzo al campo volute da Juric, tanto che Mourinho lo ha tolto nell’intervallo, per mettere al suo posto El Shaarawy.
Una scelta emblematica
Ma il fatto stesso che un ragazzo del 2003 fosse stato preferito a un giocatore del 1992, con quasi 250 partite in serie A, è una chiara indicazione della strada presa dalla Roma. Che Volpato se lo è andato a prendere da federazione estera, come Tahirovic e Felix, tesserati lo stesso giorno, l’ultimo della sessione di mercato di riparazione del 2020-21: sono ormai lontani i tempi in cui il settore giovanile si reggeva (con ottimi risultati, ovvero svariate decine di milioni di euro incassati o risparmiati) solamente sull’impareggiabile intuito di Bruno Conti, che passava in rassegna i bambini di dieci anni di Roma e provincia, indovinando quali potessero diventare calciatori di serie A. C’erano rapporti con scuole calcio a Napoli, affiliazioni al Sud - i vari Verde e Milanese sono arrivati così, e anni prima Raffaele De Martino - qualche amico che telefonava se sapeva di un ragazzo particolarmente promettente che altrimenti sarebbe andato altrove (lo fece Boniek per Stefano Okaka) e giocatori che finivano nei radar dopo aver giocato contro le giovanili della Roma: tutte cose che valgono ancora, ma sono stati aperti altri canali. Uno di questi ha portato già 6 milioni di euro, e ne potrebbe garantire altri 3 di bonus: è la valutazione con cui Felix Afena-Gyan è passato a fine agosto dalla Roma alla Cremonese, a titolo definitivo, dopo i 10 gol in 20 partite con la Primavera, e 2 (nella stessa partita, Genoa-Roma 0-2, un annetto fa) in 22 apparizioni coi grandi. Al momento a Trigoria hanno indovinato entrambe le scelte, sia prenderlo (per meno di mezzo milione di euro), che mollarlo: non ha ancora segnato in A con la sua nuova squadra, e il Ghana all’ultimo momento lo ha escluso dai convocati per il Mondiale. Chi li aveva visti entrambi si stupiva che lo scorso anno il portoghese sembrasse preferire il ghanese all’italo-australiano, a conti fatti la scelta è stata fruttuosa: uno monetizzato, l’altro in prima squadra. E con tutto il potenziale per rimanerci a lungo, quello stesso potenziale che lo ha convinto a rinunciare al Mondiale con l’Australia, come dichiarato dallo stesso ct, che ha provato a convincerlo fino all’ultimo. Una scelta che si spiega solo con la convinzione di poter recitare un ruolo da protagonista con la Nazionale italiana: la strada è ancora lunga, ma intanto a 19 anni appena fatti è sbarcato in Under 21, insieme a compagni che da gennaio ne faranno 23. Sabato ad Ancona c’è Italia-Germania: potrebbe essere il suo debutto. Se Volpato ha rinunciato al Mondiale per giocare con l’Italia, Tahirovic qualche mese fa dichiarò di puntare al Pallone d’Oro. Forse persino troppo ambizioso, ma intanto per Mourinho può togliere il posto a qualche titolare: la prima l’ha giocata al posto di Cristante, e come ruolo più o meno ci siamo, centrocampista centrale con fisico, centimetri e tiro da fuori. È una mezzala lo svedese di origine bosniaca, il regista in Primavera è Giacomo Faticanti, che a differenza dell’ormai ex compagno di reparto poteva essere inserito nell’allegato B della Lista Uefa, riservato a chi è tesserato da almeno due anni, e per questo ha esordito prima, il 27 ottobre, a Helsinki. Arrivato nel 2018 dal Frosinone, è capitano della Primavera e dell’Italia U19, e (al contrario di Tahirovic) ha fatto il ritiro in Algarve. Con lui c’era Filippo Tripi, che gli ha lasciato la fascia: è andato in panchina 21 volte in 21 gare coi grandi ma non è mai entrato: se vorrà conquistarsi un posto nella Roma del futuro dovrà fare il giro lungo, andando a farsi le ossa fuori. Diversa la situazione di Edoardo Bove, 5 presenze in serie A quest’anno, e 5 in Europa League: a breve supererà le 13 del 2021-22 (con un gran gol, il 2-2 di Roma-Verona), a conferma di un trend in crescita. L’ultimo ragazzo in ritiro era il gigantesco Ivkovic, interno arrivato a gennaio dall’Hajduk Spalato, e pagato caro: la Roma ci punta moltissimo, ma è un 2006, giovane anche per la Primavera. Più facile che torni coi grandi il terzino destro Missori, dopo l’esordio di un anno fa, e l’esclusione di Karsdorp: quest’anno è andato in panchina 2 volte, 4 volte (nell’ultimo mese) Cherubini, punta esterna della Primavera, classe 2004, preferito al 2003 Cassano, esterno come lui, che era stato portato a Siviglia, e in questa settimana è stato chiamato dall’Italia U20, insieme al centravanti Satriano.
Gli altri
Il difensore centrale greco Keramitsis ha esordito in A il 16 gennaio, contro il Cagliari, il suo compagno di reparto Chesti non è mai stato chiamato da Mourinho ma intanto lo ha fatto l’Italia Under 19, il terzino spagnolo Oliveras è andato in panchina, ha fatto una settimana di ritiro a luglio, e ha una tecnica che gli permetterà di giocare ad alti livelli, la mezzala Pisilli non ha ancora avuto rapporti con la prima squadra, ma sarà il prossimo ad arrivarci. Sono tutti 2004, l’annata d’oro: anche nei 2005 giocatori da seguire ci sono, a partire dall’esterno brasiliano Joao Costa, fino al portiere lettone Razumejevs, o all’azzurrino Bolzan, i 2006 sono Campioni d’Italia. Il futuro c’è, non solo quello a breve scadenza.
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