AS Roma

Due punti in più per Mourinho ma ancora non basta

L’anno scorso dopo 15 giornate eravamo a 25. Rendimento in media con i campionati dal 2017 in poi, seppur di poco inferiore. Per la Champions serve di più

Mourinho sulla panchina della Roma

Mourinho sulla panchina della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
16 Novembre 2022 - 10:00

Come recita un celebre adagio, "i conti si fanno alla fine". A maggior ragione se in panchina hai José Mourinho, uno abituato a replicare alle avversità e ai problemi con il carattere, la personalità e - spesso e volentieri - con i trofei. Ecco perché l’andamento avuto fin qui dalla Roma in questa prima metà stagione, seppur parecchio deludente, non deve essere letto come un dato definitivo: la stagione è ancora lunga e, con il rientro dei tanti giocatori infortunati, la speranza è che nella seconda parte del 2022-23 lo “Special One” e i suoi uomini rialzino la testa e tornino a correre per gli obiettivi che competono loro. 
Troppo misero il bottino di 27 punti in 15 giornate che piazza i giallorossi al settimo posto in classifica: su questo non si discute, ed è il motivo per cui l’allenatore portoghese ha invitato tutti a "fare autocritica". Il rendimento, d’altro canto, non si discosta però molto da quello della passata stagione: un’annata forse travagliata in certi momenti, ma conclusasi con l’estasi della Conference League vinta a Tirana. Dopo 15 turni del campionato 2021-22, Abraham e compagni avevano due punti in meno, 25, rispetto a quelli attuali. Si dirà: c’erano le attenuanti del primo anno di Mou e di tanti giocatori, ma non gli infortuni a raffica con cui la Roma ha dovuto fare i conti da agosto in poi in questa stagione. La media-punti per partita è leggermente migliorata, passando dall’1,66 del 2021-22 all’1,8 attuale, ma comunque non basta per ritornare nell’Europa che più conta. La differenza sostanziale è che un anno fa, pur essendo quinti in classifica, distavamo 6 lunghezze dal quarto posto; esattamente il doppio rispetto a quelle che, oggi, ci separano da un piazzamento nella prossima Champions League. Tutto è ancora in gioco, ovviamente: a patto che il rendimento cambi in maniera netta rispetto a quanto visto nei primi tre mesi.

Poco è cambiato

C’è da dire che tra agosto e novembre Mourinho ha avuto a disposizione una rosa molto simile rispetto a quella della passata stagione: Wijnaldum c’è stato soltanto per due spezzoni, prima di rompersi la tibia; Dybala ha fatto la differenza nelle prime giornate, ma poi si è fatto male anche lui. Stop relativamente brevi - ma comunque sufficienti a far saltare loro almeno due partite - li hanno subiti anche Zaniolo, Celik, Pellegrini, Spinazzola, Zalewski, Kumbulla, Matic. Insomma, la differenza con la squadra del 2021-22 si è vista finora più nelle assenze (Veretout, Mkhitaryan, Sergio Oliveira) che nei rinforzi. Ma con un Dybala come quello visto finora, un Wijnaldum in più e un rendimento migliore da parte di alcuni big apparsi sottotono negli ultimi mesi, la corsa per un posto nell’Europa più prestigiosa non è impossibile.

I precedenti più recenti

Prendendo in analisi i cinque campionati precedenti, si nota come il rendimento avuto finora nel 2022-23 sia sostanzialmente in media con gli altri, seppur di poco inferiore. Partiamo dal 2017-18, prima stagione di Di Francesco sulla nostra panchina: dopo 15 partite di campionato, avevamo raccolto 35 punti, per una media di 2,3 per gara, e occupavamo il quinto posto in classifica. È stata l’ultima occasione, quella, in cui abbiamo scavallato quota 30, e anche l’ultima volta in cui a fine stagione siamo arrivati tra le prime quattro (terzi, per l’esattezza). Anche perché l’annata successiva, 2018-19, è stata la peggiore delle ultime dieci: 21 punti dopo 15 turni (media per partita di 1,4) ci valevano l’ottava piazza, poi migliorata con un sesto posto a fine stagione, con Claudio Ranieri che subentrava in corsa a Di Francesco.

È stata poi la volta di Paulo Fonseca, connazionale di Mou, capace di fare piuttosto bene nella prima parte di stagione, ma evidenziando dei tracolli nel periodo invernale e primaverile. Nel 2019-20 la Roma raccoglieva 29 punti, quinta in classifica dopo 15 giornate: stesso piazzamento avuto poi al termine del campionato. La stagione successiva il tecnico ex Shakhtar si migliorava, ottenendo 30 punti nello stesso segmento di Serie A, e in quella circostanza i giallorossi erano quarti: un piazzamento durato ben poco, però; alla fine arrivavamo settimi, qualificandoci per la Conference League che poi José ci avrebbe portato a vincere. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI