AS Roma

Zaniolo torna a Tirana con la Nazionale sei mesi dopo

Amichevole all’Arena Kombëtare, con l’Italia. Due soli gol con la Roma: proverà a fare centro in azzurro per prendere fiducia, nello stadio della Conference

Zaniolo esulta dopo il gol in finale di Conference con il Feyenoord a Tirana

Zaniolo esulta dopo il gol in finale di Conference con il Feyenoord a Tirana (MANCINI)

PUBBLICATO DA Francesco Oddi
16 Novembre 2022 - 09:07

Ha segnato 26 gol nel calcio dei grandi Nicolò Zaniolo, e il più importante lo ha firmato proprio nello stadio dove giocherà stasera, l’Air Albania Stadium di Tirana, meglio noto come Arena Kombëtare, sede della prima finale di Conference League, il 25 maggio scorso, la Roma e il Feye-No, proprio grazie al tocco di sinistro, al 32’ del primo tempo, dopo preciso lancio da trequarti di Gianluca Mancini e stop di petto del numero 22 giallorosso. Che oggi, alle 20.45, tornerà sul luogo del delitto con la maglia azzurra, per la prima delle due amichevoli organizzate per i ragazzi di Roberto Mancini, mentre squadre meno importanti e titolate si preparano al primo Mondiale invernale della storia. Facile immaginare che la delusione per la clamorosa eliminazione nella semifinale dei playoff con la Macedonia del Nord torni a farsi sentire: Nicolò Zaniolo quel giorno a Palermo non era in campo, Mancini lo aveva convocato ma poi lasciato in tribuna, insieme tra gli altri ad Andrea Belotti. Non è mai decollato del tutto il rapporto tra Nico e la Nazionale, con tutto che la prima convocazione nell’azzurro dei grandi, arrivata, per due gare di Nations League (in cui comunque non scese in campo) quando doveva ancora esordire con la Roma (e con una squadra di serie A, visto che l’Inter lo aveva utilizzato solamente in Primavera, dopo le 7 presenza in B con l’Entella), fu decisiva per convincere Di Francesco a lanciarlo in prima squadra. Capitò quello stesso mese, alla seconda partita dopo la sosta, titolare a Madrid contro il Real, dopo aver visto dalla panchina il 2-2 con il Chievo (e dalla tribuna la seconda giornata, Roma-Atalanta 3-3, perché in panchina all’epoca andavano in 12, e prima della chiamata azzurra Luca Pellegrini e Ante Coric erano più considerati). Il ct era già allora Roberto Mancini, che lo aveva notato all’Europeo Under 19, perso in finale dall’Italia di Paolo Nicolato (ora tecnico dell’Under 21), che oltre a Zaniolo schierava talenti come Scamacca, Frattesi, Tonali, Kean, Pinamonti e Bellanova. Non solo bei ricordi per Zaniolo in azzurro, tutt’altro: il 7 settembre 2020, all’Amsterdam Arena, contro l’Olanda, il romanista poggiò male la gamba prima di un contrasto e rimediò una distorsione al ginocchio sinistro, lesionandosi il legamento crociato. Pochi mesi prima, il 12 gennaio, si era infortunato il destro, all’Olimpico, contro la Juventus: il secondo ko, neppure 9 mesi dopo, gli fece saltare per intero la stagione 2020-21, negandogli di conseguenza la possibilità di venire convocato per l’Europeo (poi vinto).

Contro le malelingue

Tra i lunghi infortuni, qualche problema fisico meno grave, e la mancata convocazione per scelta di Mancini  di due mesi fa, contro Inghilterra e Ungheria, Zaniolo deve ancora arrivare in doppia cifra in azzurro. Dovrebbe arrivarci stasera, nello stadio dei bei ricordi, visto che al momento è a 9 apparizioni (e due gol), e favorito per una maglia da titolare, non solo per le belle parole di Mancini. E pensare che si era parlato di un brutto rapporto tra lui e il ct, tra lui e la Nazionale: il numero 22 giallorosso venerdì scorso ha smentito tutto, con una storia su Instagram: "In queste settimane ho dovuto fare i conti con un colpo subito a Verona e un conseguente ematoma che non mi ha permesso di essere al 100% della condizione. Nonostante ciò ho sempre cercato di stringere i denti e di mettermi a disposizione del mister e dei compagni di squadra. Nel frattempo mi è dispiaciuto leggere che non sarei disponibile per la Nazionale: come sempre rispetterò le scelte del ct Mancini, ma non ho mai pensato di risparmiarmi e di non rispondere a una eventuale chiamata. Un abbraccio". Nel pomeriggio dello stesso giorno la chiamata è arrivata: quello che ci voleva per un ragazzo che non sta certo attraversando il momento migliore da quando è alla Roma. Il gol di Tirana gli ha garantito un posto nella storia del club giallorosso, non necessariamente in formazione, visto che con l’arrivo di Dybala (e la stima sconfinata di Mourinho per capitan Pellegrini) sulla trequarti c’è parecchia concorrenza. La lussazione della spalla, rimediata alla seconda giornata, gli ha fatto saltare 5 partite, 2 l’espulsione contro il Betis. Il ricorso della Roma ha fatto cancellare la terza, regalandogli la notte di gloria con il Ludogorets, due rigori procurati e un magnifico gol (palla recuperata e doppio dribbling), pur giocando solamente il secondo tempo: sul passaggio del turno c’è la sua firma. Secondo gol in 5 giorni, ma anche secondo gol in assoluto, nella stagione 2022-23: pochini, nonostante abbia saltato un terzo delle gare ufficiali di quest’anno (14 presenze su 21). La gara di stasera - in cui ritroverà il compagno di squadra Kumbulla (ieri il ct albanese Edy Reja, intervistato da Tuttomercatoweb, ha detto che spera che a gennaio possa andare in prestito per giocare di più, facendo sapere di non averlo sentito contentissimo della situazione) - potrebbe ridargli un po’ di fiducia. Specialmente se arrivasse un golletto, in uno stadio che gli porta decisamente bene.

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