Il volto del maestro Morricone in un murale a Tor Marancia
Inaugurata ieri l’opera dello street artist Lucamaleonte dedicata al compositore nella ricorrenza del suo 94º compleanno. Presente anche il figlio Marco
Un murale per ricordare un simbolo di romanità e romanismo. In occasione di quello che sarebbe stato il 94º compleanno del Maestro Ennio Morricone, artista e compositore che ha scritto la storia della musica nel cinema a livello globale, è stato svelato il murale a lui dedicato, voluto dalla Roma con la Regione Lazio e il cui bozzetto è stato scelto dai tifosi romanisti con i “Fan Token” di Socios.com.
L’opera, a firma dello street artist Lucamaleonte, si trova sulla facciata di una palazzina Ater in piazza Lorenzo Lotto a Tor Marancia. Non è un palazzo casuale, bensì quello dove viveva Martina Verrelli, ragazza del quartiere scomparsa a soli 18 anni in un incidente stradale nel 2017 cui ora è intitolato il parco al centro della piazza oltre che un Roma Club. L’omaggio rientra nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni di Roma Capitale che hanno portato negli scorsi mesi alla realizzazione degli altri murales in diversi municipi della città, da quelli per Gigi Proietti, Anna Magnani e Alberto Sordi fino a quelli dedicati a Lando Fiorini e Sergio Leone. Ieri mattina a Tor Marancia ad assistere all’inaugurazione erano presenti l’assessore della Giunta Regionale del Lazio Massimiliano Valeriani, il direttore del Community Relations Department del Club Francesco Pastorella, il presidente dell’VIII Municipio Amedeo Ciaccheri, oltre a diversi tifosi e degli studenti dell'istituto comprensivo Salvatore Pincherle. Con loro il club romanista aveva precedentemente organizzato una tappa di “A scuola di tifo”, per condividere la storia e l’importanza a livello globale del Maestro Morricone nel mondo della musica e non solo. "È una grande tappa - ha dichiarato Pastorella - di un percorso che abbiamo iniziato diversi mesi fa. Abbiamo coinvolto i giovani del territorio per renderli partecipi dell’orgoglio che Morricone rappresenta a livello mondiale per Roma, per la Roma e per tutta l’Italia". Pochi minuti dopo le 11 è stato tolto il velo che copriva l’opera di Lucamaleonte mentre nella piazza risuonavano le musiche del Maestro in un’atmosfera davvero magica nonostante il cielo grigio. "Sono iniziative che si prendono cura dell’anima - ha detto Amedeo Ciaccheri - e non è una cosa scontata. Morricone è stato un simbolo che ha avuto un’impronta incredibile nel nostro intero immaginario, ha in qualche modo educato la nostra capacità di ascolto. Per me essere qui a questo evento è un grande orgoglio e lo è ancora di più da tifoso romanista". L’assessore Valeriani ha elogiato le partecipazioni di Ater: "Hanno capito subito le potenzialità di questi progetti, intuendo che si tratta di qualcosa di molto più importante che del semplice tinteggiare una parete. È meraviglioso che oggi in alcune zone della città ci siano questi segni d’arte, sono cose che rimarranno nel tempo e aggiungo che questo murale è diverso da tutti quelli fatti prima perché si trova in una piazza frequentatissima e trafficatissima che terrà vivo il ricordo del Maestro. Il ringraziamento più grande va prorio alla famiglia Morricone che ci ha dato la possibilità di fare questo piccolo tributo. Non ci fermeremo qui".
"Cose da bambini grandi"
A proposito della famiglia dell’artista, a rappresentarla ieri a Tor Marancia c’era il figlio di Ennio, Marco, che era comprensibilmente emozionato. Di certo nel corso degli anni si è abituato a tributi e gesti in memoria dell’immensa grandezza del padre, ma quel contorno giallorosso ha dato un qualcosa in più: "Ci sono murales di mio padre ovunque, ne ho contati 7-8, in una città di 300mila persone in un’isola greca. Ma mi emoziona fortemente una cosa, il fatto che sia stato scoperto nella città che lo ha allevato. Papà era figlio di Roma, della romanità e romanista, ma come ho detto spesso, non si è fatto mai attrarre dei lustrini e dalle stelle luminose dell'oltreoceano ma è voluto rimanere qua, ben conscio del fatto che la musica non ha passaporti e confini, è un linguaggio universale". Morricone ne ha approfittato, quasi con gli occhi lucidi, per raccontare come il padre fosse legato alla Roma: "Nonostante apparentemente fosse poco socievole diventava un bambino quando si andava allo stadio. Ricordo che mentre dirigeva voleva che io lo aggiornassi sui risultati della squadra con dei cenni. Sono cose da bambini grandi, che hanno tanta passione per quello che si fa nella vita e nel lavoro". In chiusura un ringraziamento ai fautori del murale, che tanto significa per lui e per la sua famiglia: "Voglio dire grazie a tutti, a chi ha voluto questo ricordo della romanità di papà e ringrazio tutte le autorità, la Roma, il presidente del Municipio e scusate se mi dimentico qualcuno. Ringrazio chiunque l’abbia voluto e anche chi invece preferiva che non si facesse, magari perché tifoso della Lazio".
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