Roma-Lazio, Abraham: lo Stadio Olimpico chiama
Tammy vuole ritrovare il feeling col gol: finora 3 centri, 30 quelli totali in giallorosso. L’ultima rete casalinga in Serie A proprio al derby
Nessun commento, soltanto due immagini affiancate: a volte non c’è bisogno di parole, soprattutto alla vigilia di un derby. Tammy Abraham lo sa: perciò si limita a pubblicare le immagini che lo ritraggono alla bandierina, sguardo spavaldo verso la Curva Nord, dopo i due gol rifilati alla Lazio nell’epico derby del 20 marzo scorso, un 3-0 maturato in soli 37’. Tammy affronta così la vigilia della sfida più attesa nella Capitale, caricando i suoi tifosi affinché - come sempre fanno - possano far volare oggi la squadra sulle ali dell’entusiasmo con la loro spinta, il loro calore, il loro amore.
Sentimenti che Tammy conosce bene, sentimenti che lo hanno fatto innamorare di Roma e della Roma fin dai primissimi giorni italiani. Ora più che mai, quel feeling tra il venticinquenne inglese e il popolo giallorosso, è vivo: nonostante le difficoltà che Abraham sta vivendo, a livello realizzativo, dall’inizio di questa stagione. Ma i tifosi romanisti sanno che è proprio nei momenti meno brillanti che bisogna sostenere la squadra e il singolo giocatore, e perciò incoraggiano il numero 9. Il quale, dal canto suo, vuole tornare a fare centro con continuità, proprio come è successo nella passata stagione.
Lungo digiuno
All’Olimpico, per quanto riguarda le partite di campionato, Abraham non segna proprio da quel 20 marzo: la doppietta rifilata ai biancocelesti resta la sua ultima gioia casalinga in Serie A (in Europa ci sono stati i gol al Bodø/Glimt e al Leicester), perciò la voglia di sbloccarsi di nuovo davanti ai propri tifosi in un incontro così sentito è tanta. Ma, come Mou ha più volte sottolineato, serve la serenità: quando la ricerca del gol diventa un’ossessione, si perde in lucidità. Lo “Special One” lo ha elogiato dopo la gara di Verona, sottolineando che "La cosa principale è l’atteggiamento, pensare alla squadra e lavorare seriamente". A inizio stagione, a detta di Mou, queste caratteristiche stavano mancando all’inglese, che però da qualche settimana è tornato concentrato al 100%, al netto dei gol segnati o sbagliati.
Anche perché, andando a dare uno sguardo alle statistiche della sua prima stagione in Italia, c’è da dire che Tammy l’anno scorso a questo punto aveva segnato soltanto un gol in più rispetto ad oggi. Era la sua prima annata in Serie A, d’accordo, ma contava 4 centri in 14 partite: il quinto sigillo arrivava il 7 novembre 2021, nella sconfitta per 3-2 di Venezia. L’anno prima ancora, al Chelsea, alla fine di ottobre aveva messo a segno soltanto uno dei 12 gol complessivi del 2020-21. Quindi evidentemente ha le caratteristiche di un diesel.
Beh, quella di oggi è la partita giusta per innestare la quarta. In tutti i sensi, visto che è fermo a quota 3 reti stagionali. Tutte pesanti: a Torino con la Juve ha firmato l’1-1, ad Empoli la sua zampata è valsa i 3 punti, a Helsinki ha aperto le marcature nella vittoria per 2-1. Anche perché questa è un’altra delle sue caratteristiche: spesso i suoi sigilli risultano determinanti nell’esito dell’incontro. È fermo a 30 gol con la Roma, stesso numero di quelli realizzati con il Chelsea; un altro centro farebbe dei giallorossi il club con cui ha segnato di più. E poi, come dice il proverbio: fatto 30, facciamo 31 Tammy.
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