Roma-Lazio, ore 18: siam tutti qua
Il cuore grande della Roma contro le pretese della Lazio. Lo Stadio Olimpico ancora tutto esaurito per la terzultima partita del 2022
Razza di cuore vibrante il nostro, fibrilla nel petto in un sabato di vigilia che però è anche sabato di gara, per la Primavera che va ad imporsi a Frosinone su un campo difficile contro un’avversaria forte e ben allenata, ed esce dal fango con altri tre punti e il primato rafforzato; e per le meravigliose ragazze di Spugna che invece a Parma finiscono tra smadonnamenti e crampi e poi ai rigori prevalgono sulla Juventus e portano a casa un’altra Coppa, la Supercoppa, che pare in qualche modo rappresentare un passaggio di consegne tra la squadra che era abituata a dominare in Italia e quella che adesso potrebbe rilevarne il posto.
Brave, bravi, complimenti a tutti. Ma ora il cuore punta dritto su un altro impegno, su un diverso livello di importanza (ognuno ha i suoi): perché dentro un Olimpico ancora bollente, nonostante il primo freddo arrivato ad abbassare le temperature dopo un’estate che pareva non finire mai, andrà in scena il derby numero 179 della storia (tra campionato e coppe), con il calcio d’inizio previsto alle ore 18 e la diretta televisiva in esclusiva su Dazn.
Ci saranno tanti romanisti perché è normale così e in particolare quando in casa gioca la Roma come stavolta, nello specifico il piano di divisione dello stadio prevede tipo 46000 tifosi giallorossi e circa 16000 laziali. Che è un po’ pure la percentuale che contraddistingue i numeri dei successi nella tradizione di questa partita. Ricordiamone qualcuno: dei 178 derby giocati finora la Roma ne ha vinti 67, la Lazio 48. Dei 158 disputati in Serie A, 57 sono finiti con l’esito giusto, 41 con l’esito sbagliato; di questi, 79 sono stati giocati in casa della Roma, con 31 vittorie della squadra designata in casa, 33 pareggi e appena 15 successi corsari. Considerando tutte le competizioni sarà invece il derby numero 195. La statistica che più di ogni altra però fotografa le gerarchie della storia riguarda chi è finito prima dell’altro nella classifica finale: su 80 campionati, 50 volte la Roma è arrivata sopra. E questa è un po’ la parola della Cassazione.
Anche i due allenatori hanno avuto le loro belle esperienze nei derby giocati soprattutto lontano da Roma. L’anno scorso hanno finito con una vittoria a testa, 3-2 per la Lazio all’andata, 3-0 per la Roma al ritorno. In assoluto però Sarri ha disputato 12 stracittadine (considerando anche l’esperienza sulle panchine di Juventus e Chelsea), con otto vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Qualcuno di più ne ha vissuti Mourinho che oggi toccherà il traguardo dei 119 derby, di cui quasi il 70% vinti (79). Numeri da totem. Con Sarri ha vissuto un derby anche in Inghilterra, e finì in pareggio (2018, Chelsea-Manchester United 2-2). Contro la Lazio (con Porto, Inter e Roma) invece il parziale prevede 6 vittorie del portoghese, 1 pareggio e 2 sconfitte. Sarri contro la Roma, infine, ha 5 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte afrontandola sulle panchine di Empoli, Napoli, Juventus e Lazio.
In palio, scherzando e ridendo, per chi vince c’è il terzo posto, nella scia del Milan per provare a restare in quella del Napoli, che ieri ha vinto pure a Bergamo e ha decisamente preso il largo, con undici vittorie e due pareggi nelle prime tredici gare di campionato. Così ora l’Atalanta è ad appena due punti. Altra ghiotta occasione per dare un senso ancora più esteso a questa prima fase di stagione: quella di oggi pomeriggio è la terzultima partita dell’anno, almeno considerando le partite ufficiali (poi ci sarà la tournée in Giappone, mentre il mondo si preparerà al torneo in Qatar). In Europa l’obiettivo minimo è stato raggiunto e se ne riparlerà tra tre mesi, in Italia è ancora tutto aperto con nove punti ancora in palio. Ma diciamo che gli eventuali tre di oggi metterebbero la Roma in una posizione decisamente privilegiata: gli ultimi due impegni saranno mercoledì a Sassuolo e domenica all’Olimpico con il Torino. Sognare il filotto non è reato.
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