AS Roma

Fateje largo che passa lui: un Zaniolo da applausi

Dopo il gol di Verona, con il Ludogorets in 45’ cambia il volto alla Roma e dice: "Grazie Mou". Ora il derby, una gara che il 22 sente tantissimo

Zaniolo

Zaniolo ((As Roma via Getty Images))

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
05 Novembre 2022 - 14:00

Quando Nico, a 5’ dal 90’, ha sfidato il principio fisico dell’impenetrabilità dei corpi passando letteralmente attraverso a due giocatori del Ludogorets, dagli spalti si è levato un mormorio di sorpresa. A quel punto, le grida di incitamento dei 60mila presenti all’Olimpico hanno spinto Zaniolo verso la porta; quindi hanno liberato il boato nel momento in cui il 22 ha beffato il portiere avversario con un tocchetto di punta. Corsa sotto la Sud, maglia sfilata, ed esultanza grintosa immortalata dai tifosi. «Ora testa a domenica - scrive Nicolò su Instagram a corredo di quella foto - con questo sguardo, con questa fame... per tutti noi, per tutti voi! Insieme». Il messaggio è chiaro, e sembra quello di un leader navigato, non di un ventitreenne: pensiamo al derby. Che arriva al termine di una settimana da favola per il fantasista giallorosso, durante la quale è riuscito a sbloccarsi sia in campionato, sia in Europa League. 

La sfida

Da quando è a Roma, Nicolò ha vissuto otto stracittadine, giocandone però soltanto tre: il caso vuole che non abbia mai battuto la Lazio, quando è sceso in campo (il bilancio è di un pareggio e due sconfitte). Si tratta di una sfida che il ragazzo, pur non essendo romano, sente tantissimo: lo dimostrano i numerosi sfottò con cui Zaniolo ha risposto agli insulti e alle offese di cui è stato oggetto lui, ma anche la sua famiglia. Ma, al di là di tutto questo, la voglia di lasciare il segno in maniera indelebile nella partita più sentita in città è immensa, e lo è a maggior ragione dopo le bellissime prestazioni individuali contro Verona e Ludogorets. Gare che ci hanno riconsegnato un 22 in piena fiducia, consapevole di poter fare la differenza con le sue giocate e voglioso di farla. Il merito è anche di Mourinho: «Devo ringraziarlo - ha detto Nicolò ai microfoni della Uefa dopo il successo di giovedì - perché ha sempre creduto in me, anche nei miei momenti meno brillanti. Lui mi ha chiesto di entrare e spaccare la partita: per fortuna ci sono riuscito». Eccolo, il ruolo che lo “Special One” ha ritagliato per Zaniolo: quello di spacca-partite. Con i suoi spunti, la sua fisicità, le sue accelerazioni dirompenti, il 22 sa essere un’arma letale a partita in corso. Ma può rivelarsi devastante anche giocando dall’inizio, grazie alle sue ripartenze, contro squadre che tendono a lasciare un po’ di campo. Ecco perché, contro gli uomini di Sarri, Zaniolo scalpita per una maglia da titolare: la avrà, ovviamente; impossibile lasciarlo fuori in un momento del genere. A lui il compito di scardinare la retroguardia biancoceleste, per trasformare una settimana finora bellissima in una letteralmente perfetta. Alla Lazio non ha mai segnato, e insegue un gol all’Olimpico in campionato da ormai tre anni: l’ultimo fu il 2 novembre 2019, nella vittoria per 2-1 degli uomini di Fonseca sul Napoli di Ancelotti. La speranza è che, dopo essersi sbloccato, Nico possa finalmente trovare la via della rete con maggiore continuità.

«Senza paura»

Il derby, al momento, è l’unico pensiero: una volta ipotecato quello, ci si concentrerà sugli ultimi due impegni che aspettano i giallorossi prima della sosta, contro Sassuolo e Torino. E sul sorteggio dei playoff di Europa League, in programma lunedì a partire dalle 13 a Nyon. La Roma pescherà uno di quelli che Mourinho ha definito «squali», ma Nicolò non si scompone. «Non temiamo nessuno - ha aggiunto alla Uefa - Siamo forti e pensiamo a noi, non a chi abbiamo davanti. Dovremo entrare in campo e spaccare tutto». Qualcuno potrebbe leggere queste frasi come una spavalderia, ma in realtà contengono semplicemente consapevolezza. La consapevolezza di un ragazzo spesso bistrattato dalla stampa, dagli arbitri e da tutti gli altri addetti ai lavori; un ragazzo che a 23 anni si è caricato la Roma sulle spalle in un momento difficile e l’ha condotta alla meta. Un talento da preservare; un talento tutto nostro.

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