Le designazioni per il derby: arbitri e dintorni
Orsato in campo, Mazzoleni al Var. Entrambi suscitano ricordi negativi. Con il primo mai vinta una stracittadina e lo scorso anno annullò il gol di Abraham a Torino
Il pallone è rotondo. Ce lo hanno cominciato a ripetere da quando abbiamo capacità di ricordare. Questo per spiegarci la volubilità del calcio, del fatto che con quella palla tra i piedi qualche volta può rivivere la favola che Davide sconfigge Golia, che quando si affrontano due squadre composte da undici giocatori non è detto che alla fine vincano i più bravi, semmai i più potenti. Insomma il calcio non è un’equazione matematica dove partendo dal fatto che due più due fa quattro, tutto il resto è una conseguenza matematica che, si sa, tutto può essere meno che un’opinione.
In realtà, qualche volta uno degli aspetti calcistici, può rivelarsi matematico. L’ultima dimostrazione l’abbiamo avuta ieri, in tarda mattinata, quando sono state rese le designazioni arbitrali per il prossimo turno di campionato che, per la Roma, prevede la sfida casalinga più epidermica della stagione, ovvero il derby. Alzi la mano chi, prima dell’ufficialità, non ha pensato che a dirigere all’Olimpico sarebbe stato designato Daniele Orsato di Schio, 47 anni, nei giorni feriali elettricista, di professione, arbitro, internazionale, considerato tra i migliori in circolazione. Non vediamo mani alzate.
Rifacciamo la richiesta: alzi la mano chi non ha pensato che l’altro arbitro che ormai da qualche anno ha un’incidenza importantuccia anzichemo sulle vicende che accadono in campo, cioè il fischietto misterioso davanti alla Var, non sarebbe stato Paolo Silvio Mazzoleni, 48 anni, radici bergamasche, nessuna altra professione, lui di lavoro fa proprio l’arbitro. Pure qui non vediamo mani alzate.
Infatti, puntuale come un treno giapponese, la designazione per la sfida di domenica ha ufficializzato Orsato con il fischietto in campo, Mazzoleni davanti alla Var. Non vogliamo mettere le mani avanti, tanto meno usare la tecnica del pianto che lasciamo volentieri ai perdenti di nascita, ma questa doppia designazione, se non altro per i precedenti, un po’ preoccupa e, pure, fa nascere qualche pensiero poco carino (eufemismo).
Soprattutto dopo quello che è successo nel turno precedente. I fatti. La Lazio gioca all’Olimpico contro la Salernitana, Sarri tiene in panchina Milinkovic Savic perché diffidato, Zaccagni porta in vantaggio i biancocelesti a pochi minuti dall’intervallo, si torna in campo, i campani pareggiano con Candreva, Sarri manda in campo il serbo. Che, però, si becca un’ammonizione (giusta da regolamento) che manda su tutte le furie l’intero ambiente laziale. A cominciare dal tecnico per finire al senatore-presidente Lotito che lunedì scorso, casualmente (si fa per dire) capita in Federcalcio e chi ti incrocia? Alfredo Trentalange, ex giacchietta nera, oggi presidente dell’associazione arbitri. Il senatore ci va a fare una chiacchierata e non crediamo di essere maligni se pensiamo che qualche parolina su quel cartellino giallo ci sia stata. E anche in questo senso che la doppia designazione Orsato in campo, Mazzoleni alla Var, è stata accolta da una buona parte della tifoseria giallorossa come una conseguenza di quella chiacchierata di lunedì scorso.
Anche perché i tifosi giallorossi hanno una buona memoria. E i ricordi con entrambi gli arbitri di domenica prossima, tutto sono meno che propedeutici al sorriso. Dopo aver ricordato che con Orsato la Roma ha un bilancio di 13 vittorie, 12 pareggi e 11 sconfitte e che nei cinque derby disputati con Orsato a dirigere i giallorossi non hanno mai vinto, c’è qualche altro elmento a inquietare. Per dire: nel passato campionato, Orsato (con cui Mou ha rapporti non proprio di stima) ha diretto la trasferta della Roma a Torino contro la Juventus, sì quella del gol annullato ad Abraham per fischiare un rigore (poi fallito da Veretout) che da regolamento non doveva essere fischiato, era gol punto e basta (speriamo che nel frattempo Orsato abbia ripassato il regolamento). E Mazzoleni, è quello che nel passato campionato non richiamò l’arbitro al Var nel Roma-Milan all’Olimpico nel momento in cui Kjaer fece fallo su Pellegrini in area nei minuti di recupero (i rossoneri vinsero due a uno). Tempo fa qualcuno disse che a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Ecco speriamo che domenica non ci siano episodi ad avvalorare questa ipotesi.
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