Dybala si allena e vede la convocazione per il Mondiale in Qatar
Fattori di crescita, fisioterapia, palestra: il lavoro sta dando i frutti sperati. Scaloni lo ha inserito nei 40 preconvocati. A metà settimana nuova risonanza
Sono rimasti in quaranta. E il nome di Paulo Dybala c’è. Il ct argentino Scaloni ha consegnato alla Fifa la lista dei quaranta preconvocati per l’ormai prossimo Mondiale in Qatar: la Joya c’è. Era il primo obiettivo che il talento argentino si era posto subito dopo quel rigore decisivo contro il Lecce, festeggiato con una smorfia di dolore, la mano dietro la coscia sinistra, subito la consapevolezza del guaio muscolare, cambio, ghiaccio già in panchina, esami strumentali, conferma di una lesione (il grado non è mai stato comunicato) al retto femorale sinistro, dalle quattro alle otto settimane (così fu sentenziato) la prognosi prima di poter tornare a giocare. Era il nove ottobre, il rischio di dover saltare il Mondiale tanto sognato e desiderato, concreto e angosciante per un ragazzo che qui a Roma, con la maglia giallorossa, stava riscoprendo e noi con lui la gioia di prendere a calci un pallone.
Cominciarono subito le terapie per accelerare i tempi senza correre rischi. Il tutto nella massima segretezza, come voluto da Dybala che al momento di quella prognosi che a molti aveva fatto dire che per lui voleva dire addio al Mondiale, rimase molto infastidito, se non altro perché se c’era anche solo una possibilità di andare in Qatar, l’argentino la voleva percorrere fino in fondo. Così ha fatto e le risposte pare che gli stiano dando ragione. Perché per quel pochissimo che trapela, sembra che il nome di Dybala il prossimo quattordici novembre, quando il commissaio tecnico Scaloni ufficializzerà i ventisei con cui punterà a vincere il terzo mondiale dell’Albiceleste, in quella lista ci sarà anche il nome del ventuno giallorosso. Cosa che farebbe molto piacere anche alla Roma, consapevole che l’eventualità di un Dybala costretto a rinunciare al Mondiale, potrebbe avere ripercussioni non positive sul morale del ragazzo, con tutte le conseguenze del caso. In più c’è da dire che anche lo sponsor dell’argentino, quell’Adidas che la prossima stagione è destinata a diventare sponsor tecnico anche della Roma, ovviamente avrebbe un grande interesse che la Joya sia presente in Qatar, considerandolo uno dei suoi testimonial più importanti e internazionali.
Pare proprio che sarà così. Il lavoro fatto dal giocatore in queste settimane sta dando i frutti sperati. Sembra, infatti, che Dybala si sia sottoposto anche ai fattori di crescita per accorciare, senza correre rischi, i tempi di recupero. La scelta ha funzionato. In più Dybala sta lavorando quattro-cinque ore al giorno a Trigoria, un tempo diviso tra lunghe sedute di fisioterapia ed esercizi in palestra per mantenere il più possibile il tono muscolare. Da qualche giorno, poi, il giocatore, sempre seguito dallo staff sanitario giallorosso che lavora in collaborazione con quello della nazionale argentina, si è rivisto pure in campo con Mourinho che non gli ha mai fatto mancare il suo appoggio. Per quello che ci risulta, non ha ancora ripreso a lavorare con il pallone, ma ormai è questione di giorni, poi ci sarà anche lo step con la palla. In questo senso sarà decisiva una nuova risonanza magnetica a cui l’argentino si sottoporrà a metà della prossima settimana. Sarà l’ultimo step prima di poter aumentare i carichi di lavoro.
Dybala in questo periodo ha dimostrato un crescente ottimismo. Pochi giorni fa, con la famiglia della sua fidanzata, ha fatto una visita al Colosseo e ai Fori. E a chi lo ha incontrato ha confermato il suo ottimismo per poter andare a giocare il Mondiale. C’è anche chi è ottimista pure più di lui. Al punto da ipotizzare che l’argentino possa mettersi a disposizione di Mourinho per le ultime due partite prima della sosta Mondiale, ovvero il nove novembre a Reggio Emilia contro il Sassuolo e il tredici all’Olimpico contro il Torino. Magari ci sarebbe da dire, ma al momento è perlomeno prematuro pronosticarlo.
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