Garbatella già in clima derby con Vincent Candela
L’evento con protagonisti i tifosi. Gli aneddoti del francese sulla stracittadina: «Da brividi». E il ricordo da oltre i colori per Paparelli e Maestrelli
C’è un cuore che batte, nel cuore di Roma… La Garbatella. E il Roma Club Garbatella Indipendente 1971 “Remo Terenzi”. Il figlio di Sergio, che proprio nel 1971 fondò il club. Remo lo sta facendo rifiorire con l’aiuto di tanto amici giallorossi. Oggi, il cuore batte già, certo: ma molto più forte del solito. Fin troppo semplice il perché: domenica 6 novembre, stadio Olimpico, il derby Roma-Lazio.
E ieri, nel cuore della Garbatella, ci sono state le prove generali: festa insieme a Vincent Candela, campione d’Italia, d’Europa e del mondo, Francesco Pastorella dirigente della A.S. Roma, Luca Pelosi, Romolo, la mascotte gettonatissima da piccoli (e anche grandi!), Tonino Cagnucci, Massimo Izzi che ci ha raccontato tutte le statistiche della sfida, il Direttivo del Roma Club, con Daniele Manzetti e Angelo. Un parterre de Roy.
Respirando allegria, ma già in compagnia di fibrillazioni. Non è mai stata, questa con la Lazio, una partita qualsiasi: non si gioca, si vince e basta! Con Vincent ospite d’onore, che di derby ne ha giocati ben 19: 7 vittorie, 6 pareggi, 6 sconfitte ci siamo divertiti a tornare indietro, grazie alla macchina del tempo. Quello indimenticabile del 2002, il 5 a 1 con quaterna di Vincenzo Montella l’aeroplanino e il pallonetto di Capitan Totti.
E quello vissuto in tribuna, nel 2015, quando la Curva Sud regalò una coreografia indimenticabile: “Figli di Roma, Capitani e Bandiere, questo è il nostro vanto che non potrai mai avere!”. Sedici ritratti, di Attilio Ferraris, Giorgio Carpi, Mario De Micheli, Rodolfo Volk, Fulvio Bernardini, Guido Masetti, Amedeo Amadei, Giacomo Losi, Giancarlo De Sisti, Giuliano Taccola, Francesco Rocca, Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Daniele De Rossi. Il senso di appartenenza, l’orgoglio e l’amore nei confronti della squadra che porta i colori e il nome di Roma. «Da brividi!». Racconta Vincent.
Ma prima uno splendido ricordo di Francesco Pastorella: «Siamo qui, per un evento di un club che abbiamo adottato, in un giorno particolare che non dimentichiamo. Il 28 ottobre 1979, un tragico evento ha sconvolto un città: 43 anni fa, Vincenzo Paparelli volava in Curva Paradiso e noi romanisti lo vogliamo ricordare. Sempre». E a lui ha fatto eco Luca Pelosi: «La Roma ha avuto, tra gli altri, un grande capitano, Tommaso Maestrelli: non dimentichiamo neanche lui. Nostro capitano». Eccolo il cuore di Roma: anche e soprattutto oltre i colori. Poi Vincent, tra aneddoti e ricordi. «Il derby più bello? Quello del 5-1. Quello con l’autogol di Negro? Per i tifosi è il massimo. No, chi va in campo sa cosa significhino questi momenti. Non gioisco per queste situazioni. Sono amico di Nesta, Giannichedda, Fiori. Un solo laziale non mi è mai stato simpatico: Nedved. Ma per fortuna Pendolino Cafu, lo ha costretto in un angolo facendogli tre volte il sombrero. Cosa è per me Roma? Non bastano le parole». Poi Massimo Izzi, da professore, è salito in cattedra. Domande per decine di bambini sulle statistiche del derby. Premi per tutti e foto indimenticabile con Romolo. E lo splendido pomeriggio tra i Lotti della Garbatella non poteva che finire cosi… Ollé-lé, Ollà-là, Vincent Candela, Vincent Candela…
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