Mercato sparito: dopo Wijnaldum, Celik, Dybala, si è fermato pure Matic
E’ come se il calciomercato fosse stato cancellato, spazzato via da quella dea bendata che quando vede giallorosso dà il peggio di se stessa. Oggi spazio a Camara
Papela. Mourinho, rispondendo all’intervistatore di Sky inviato in terra finlandese, l’ha fotografata anche così la Roma che stasera scenderà in campo (conoscendo già il risultato del Ludogorets cosa che potrebbe costituire un piccolo vantaggio) per continuare a sentirsi in Europa League. Rispondendo sul momento attuale e le ambizioni della sua squadra, lo Special One se ne è uscito con un’altra delle sue frasi a effetto: «Mi chiedi della Roma su papela o quella che va in campo?». Dove papela che letteralmente in spagnolo vuole dire carta d’identità, in questo caso sta a significare la Roma su carta costruita l’estate scorsa o la Roma che, al contrario, può andare in campo in questo periodo della stagione. Ovvero: c’era una Roma che avevamo pensato di mettere insieme per salire di livello, ora quella Roma non c’è.
Del resto, difficile dargli torto. Perché prima la tibia di Wijnaldum, poi il ginocchio di Celik, quindi il retto femorale di Dybala, infine, roba di questi giorni, l’adduttore sinistro di Matic, di fatto hanno azzerato o quasi il mercato degli effetti speciali condotto l’estate scorsa. Appunto, la Roma su papela era quella immaginata con questi quattro giocatori in campo, stasera (e non solo) costretti a fare il tifo davanti al televisore nelle loro abitazioni romane. E’ come se il mercato estivo fosse stato cancellato, spazzato via da quella dea bendata che quando vede giallorosso dà il peggio di se stessa. A Helsinki sono sbarcato Svilar, cioè il secondo portiere, Camara che è arrivato solo perché Wjinaldum si è fatto male e Belotti, con gli ultimi due che molto probabilmente scenderanno in campo in una Roma che su papela non sarà certo quella che vedranno i tifosi finlandesi e pure i circa seicento romanisti che saranno presenti allo stadio perché sola mai (prevista anche la presenza di qualche decina di tifosi giallorossi locali che prima della partita si raduneranno in un bar di Helsinki per poi dirigersi verso lo stadio).
Toccherà, oltre alla vecchia guardia, ai superstiti del mercato estivo portare la Roma oltre l’ostacolo finlandese per continuare a profumare l’Europa League, indipendentemente dal risultato del Ludogorets, sapendo comunque che tra sette giorni all’Olimpico (se i bulgari non perdono) sarà necessario vincere anche l’ultima fatica di questo girone per qualificarsi agli spareggi dove si è già materializzato un pericolo spagnolo (Barcellona in primis, poi il Siviglia del senor Monchi).
Per Camara sarà la terza partitita consecutiva da titolare, conseguenza del lungo stop di Wijnaldum e, ora, anche della sosta in infermeria di Matic. Arrivato solo perché l’orange si è rotto, il ragazzo prima ha dovuto allinearsi con i compagni dal punto di vista fisico, cosa che Mourinho ha sempre sottolineato con forza, poi gradualmente è riuscito a ritagliarsi uno spazio partendo dalla panchina. Ora è stato inevitabilmente promosso titolare in un centrocampo in cui se Pellegrini viene utilizzato da trequartista (cosa che a Helsinki potrebbe succedere), ormai ha gli uomini contati, il sempre presente Cristante che è uno che su papela doveva stare in panchina, il giovane ma sempre poco utilizzato Bove, l’ancora più giovane Faticanti preso dalla Primavera per andare in Finlandia a completare una panchina altrimenti troppo risicata. Il guineano fin qui ha dato risposte più che accettabili (contro il Napoli è stato uno dei migliori in campo), dimostrando sì una tecnica da raffinare, ma anche una generosità totale, garanzia di impegno e dedizione in una Roma ch in mezzo al campo ha bisogno di un giocatore in grado di garantire dinamismo, interdizione, voglia di andare a prendersi il pallone.
Tutte cose, poi, che sono anche le caratteristiche di Andrea Belotti, stasera destinato, almeno questo trapela dall’interno della Roma, a giocare di nuovo in coppia con Abraham avendo come obiettivo quello di ritrovare quei gol che, non solo lui, la Roma in questa stagione sta facendo fatica a trovare. L’ex capitano del Torino sarà alla sesta partita da titolare, tredicesimo gettone in totale, in una stagione che per lui è cominciato con il ritardo di chi ha atteso fino all’ultimo che la Roma lo chiamasse. Ha avuto bisogno di lavorare duro in allenamento per tornare a sentirsi parte di un gruppo. Lo ha fatto con la riconosciuta generosità che lo ha sempre contraddistinto. Proprio in Europa ha ritrovato anche il piacere di fare gol. Il primo all’Olimpico proprio contro i finlandesi, il secondo (decisivo) pareggiando la partita a Siviglia contro il Betis. Ecco, dicono che non c’è due senza tre, non sarebbe male se stasera il Gallo tenesse fede al proverbio.
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