VIDEO - Dal fumo della pipa al Dilly-ding Dilly-dong: 7 memorabili conferenze di Ranieri
Dagli sfoghi nella sala stampa di Trigoria alle risposte ai laziali, fino alle battute nella stagione magica di Leicester: Ranieri e tutti i suoi "one-man show"
Tra Testaccio e Londra: si può riassumere in due luoghi del cuore l'essenza di Claudio Ranieri, un allenatore che si è sempre distinto per la sua eleganza "inglese" pur non perdendo mai il suo spirito scanzonato e popolare tipicamente romano, forse d'altri tempi. Sono tanti i momenti di divertimento che ha regalato alle telecamere, dagli sfoghi in sala stampa come allenatore della Roma alle risate nell'epica stagione del Leicester. Eccone una raccolta.
"Simplicio, Simplicio, non fa giocare Simplicio"
Siamo all'inizio della seconda stagione di Ranieri sulla panchina della Roma, durante la quale non confermerà le prestazioni dell'anno precedente, fino alle dimissioni di febbraio 2011. Il 18 settembre 2010 si gioca Roma-Bologna e Ranieri monopolizza la conferenza stampa: niente domande, "stavolta inizio io e concludo io". Lo sfogo del tecnico giallorosso è chiaro: la stampa capitolina è stata troppo pesante nel commentare le prime partite non felici della stagione. "Andatevi a vedere con quali moduli ho vinto nella mia carriera", tuona Ranieri, che poi aggiunge mimando un ironico balletto: "Mi dite Simplicio, Simplicio, non fa giocare Simplicio... E qui quando si perde non gioca mai quello che dovrebbe giocare!".
"I romanisti stanno a gode' come ricci"
E' il 7 novembre 2010. La Roma ha appena vinto 2-0 il derby con gol di Borriello e Vucinic e Ranieri, interpellato in maniera polemica da un giornalista laziale, non lo lascia terminare: "A Roma faccio il romano. Ma che ve state a attacca' ar fumo della pipa? Io sono allegro e state dando ancora più soddisfazione a tutti i romanisti... Li state a fa gode', come ricci stanno a gode'!". E quando il cronista rivela la sua fede biancoceleste, il tecnico giallorosso risponde: "Era scritto in fronte, mica so' Silvan".
"Big revenge, I want to kill him!"
"Yeah, big revenge, I want to kill him!". Così a novembre 2015, durante i suoi primi mesi al Leicester, Ranieri risponde a un giornalista che gli chiede se col Watford cercherà una vendetta contro Quique Sanchez Flores, che lo aveva sostituito dopo l'esonero a Valencia.
Le origini del "dilly-ding dilly-dong"
E' la stagione dei sogni per Claudio Ranieri. Il 4 marzo è la vigilia di Leicester-Watford 1-0, vittoria con cui le Foxes approfittano del pareggio tra Tottenham e Arsenal e iniziano la fuga. Nella conferenza pre-partita, un giornalista chiede conto al tecnico romano di un retroscena rivelato da Drinkwater, secondo cui Ranieri ha una campanella immaginaria che usa per tenere concentrati i giocatori. Il manager del Leicester spiega: "A volte quando li vedo dormire gli dico dilly-ding dilly-dong, sveglia! Glielo dico anche durante gli allenamenti. E poi a Natale ho regalato a tutti una campanella. Dilly-ding dilly-dong!".
Pinocchio
Proprio dopo la vittoria sul Watford, in conferenza Ranieri dice di non essere venuto a conoscenza del pareggio tra Tottenham e Arsenal, perché concentrato sul suo Leicester. Ma il gioco non regge e dopo pochi secondi, mimando un naso che si allunga, confessa: "Pinocchio!".
"We are in the Champions League, man!"
E' aprile 2016, l'impresa del Leicester sta per diventare realtà. Ranieri risponde a un giornalista che lo stuzzica sul pareggio col West Ham prima della vittoria con lo Swansea. La risposta, è destinata a rimanere la sua frase più famosa in Inghilterra: "Hey, man, we are in Champions League! We are in Champions League, man! Dilly-ding, dilly-dong! Come on!". Così famosa da ispirare anche una canzone rap.
"Vado da mia mamma"
Se per Tottenham-Arsenal aveva provato a dire una bugia, Chelsea-Tottenham del maggio 2016, sempre nell'anno dello scudetto col Leicester, Ranieri non l'ha vista davvero. Come annunciato alla stampa, infatti, il manager delle Foxes si è perso una partita fondamentale che, in caso di mancata vittoria degli Spurs, avrebbe consegnato la Premier al Leicester. Il motivo? "Sarò in volo durante la partita, perché torno a Roma per pranzare con la mia mamma 96enne". L'esito? 2-2 e Leicester protagonista della più grande impresa del calcio moderno.
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