Il dato che preoccupa: mai così poche reti nelle ultime 10 stagioni
Soltanto 13 centri all’attivo. Il secondo dato più basso fu con Di Francesco nel 2018-19: 18 gol, ma con meno punti. La solidità difensiva c’è, ora bisogna migliorare i numeri davanti
Soltanto 13 gol in 11 giornate: è questo il bilancio della seconda Roma targata José Mourinho per quanto riguarda il campionato. Un bilancio ben misero per una squadra che, dopo il trionfo in Conference League, ambisce al ritorno in Champions. Le tante assenze - su tutte, quella di Paulo Dybala - non bastano a giustificare il bottino avaro in termini di reti segnate; così come l’aver affrontato già quattro big (Juventus, Atalanta, Inter e Napoli) è un alibi soltanto parziale. Le occasioni non sono mancate - perlomeno nelle gare precedenti ala sfida con Spalletti - ma la precisione e la concretezza sotto porta latitano. La scarsa vena realizzativa di Abraham e Zaniolo finora è stata parzialmente “coperta” dai gol di Dybala, Pellegrini, Smalling e Belotti, ma a lungo andare i nodi vengono al pettine. Urge trovare una soluzione.
Mai, nelle ultime dieci stagioni, la Roma aveva segnato così poco in campionato: 1,18 la media dei gol realizzati per partita della Roma, la stessa della Salernitana (che però ne ha incassati 6 in più rispetto agli uomini di Mourinho). Il secondo dato più negativo in tal senso risale alla stagione 2018-19, con Eusebio Di Francesco in panchina, quando nello stesso segmento di Serie A (11 turni) i giallorossi misero a referto 18 marcature: in quel caso, però, la Roma era ottava in classifica, mentre ora occupa il quinto posto. Stesso piazzamento che occupava anche alla prima annata di Di Francesco, con 27 punti, 21 gol fatti e 7 subiti. Le altre stagioni in cui la squadra ha fatto registrare meno di 20 reti dopo 11 giornate sono la 2014-15 (seconda annata di Rudi Garcia nella Capitale, 19 centri) e la scorsa, quando i ragazzi di Mou erano quarti con 19 punti (3 in meno rispetto ai 22 attuali), 19 reti all’attivo e 12 al passivo.
Andando ad analizzare invece gli avvii di campionato più prolifici, spicca il 2016-17, quando in panchina sedeva proprio Luciano Spalletti, carnefice della Roma domenica sera: come il Napoli di oggi, anche quella squadra era una macchina da gol, capace di andare a segno 26 volte (media-gol per gara di 2,36) e di raccogliere 23 punti, occupando il secondo gradino del podio in classifica. A seguire, con 25 marcature, troviamo il 2013-14 e il 2015-16, in entrambi i casi con Rudi Garcia in panchina: nella prima la Roma, con dieci vittorie di fila e un pari, comandava la classifica con 31 punti; nella seconda era terza con 23 punti, ma a gennaio il tecnico francese sarebbe stato esonerato. Parecchi gol (24) anche alla seconda stagione di Fonseca, 2020-21. Molto meglio il raffronto per quanto riguarda le reti concesse: la Roma attuale ne conta 10, ed è il quarto miglior risultato negli ultimi dieci campionati. Meglio soltanto nel 2013-14 (2 gol subiti), nel 2014-15 (6) e nel 2017-18 (7). La solidità difensiva c’è, ora bisogna migliorare i numeri lì davanti.
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