Anche l’Olimpico ricorda Francesco Valdiserri
I tifosi del Napoli non rispettano il cordoglio della Roma e della sua gente e durante il minuto di applausi dal settore ospiti partono fischi e cori
C’era uno striscione giallo e rosso sabato mattina fuori dalla chiesa di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, per i funerali del 18enne Francesco Valdiserri, romanista per storia e tradizione familiare, ricordato nei giorni scorsi da Totti e De Rossi, che gli ha dedicato la prima vittoria della carriera da allenatore. E ieri è stata la Roma a ricordarlo, all’Olimpico, che ospitava (stavolta in Monte Mario, non in tribuna stampa) il papà, Luca, la mamma, Paola, e lo zio, Andrea: mentre lo speaker parlava, sui maxischermi è stata pubblicata una delle foto divenute tristemente famose in questi giorni, testa bassa per ricevere gli applausi e microfono in mano, sul palco con la sua band. E di applausi ne sono arrivati davvero tanti, praticamente tutto lo stadio, mentre usciva lo striscione “Per sempre con noi / ciao Franci” e le bandiere della Curva Sud erano immobili e chiuse, in segno di lutto.
Un lutto a cui non ha partecipato il settore riservato ai tifosi del Napoli, che hanno provato a intonare un coro proprio in quel momento, subissato dai fischi dell’intero stadio, seguiti poi dai cori su Vesuvio (che nel finale, in segno di scherno, hanno cantato gli stessi tifosi del Napoli, in uno stadio ormai vuoto). Non gli unici, di discriminazione territoriale, visto che dal settore ospiti ne è stato intonato uno che si auspicava la Capitale in fiamme. Altre notazioni in ordine sparso: 61.633 spettatori (non è record), diluvio di applausi all’ingresso di Belotti, cori contro Spalletti, a cui è stato dedicato anche un “Totti-Totti-gol” d’annata, e il ricordo del “Ti Amo”, nel derby del 23 ottobre 1983, da parte della società, nella Tribuna 1927.
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