Aspettando Zaniolo, jolly alla ricerca del primo gol
Il numero 22 è tra i giocatori più attesi da José. In stagione non è ancora riuscito a segnare la prima rete. A Genova può cancellare il rosso ricevuto in Europa
Se non ora, quando? È sicuramente presto, la Roma è scesa in campo neanche per un terzo degli impegni previsti per l’intera stagione, ma è già tempo che arrivino risposte a problemi che in queste prime settimane stanno creando non pochi grattacapi a Mourinho. Ebbene, per ovvi motivi Zaniolo è l’uomo più atteso in casa Roma, più di Abraham, al quale comunque lo Special One chiede con urgenza gol e prestazioni, più di Belotti che giovedì ha trovato la rete e si candida la titolarità contro la Sampdoria. Il numero 22 non sta vivendo un inizio di stagione esaltante, anzi, il contrario, tra problemi fisici traumatici, difficoltà sotto rete e in ultimo il cartellino rosso ricevuto giovedì scorso contro il Betis, allo Stadio Olimpico, squalifica che ha completato anche la gara di Siviglia, restringendo ulteriormente le scelte a disposizione del tecnico giallorosso.
Nicolò ha vissuto questa settimana come la possibilità di lavorare ulteriormente sulla propria condizione fisica (come dimostra l’allenamento personalizzato svolto in settimana), per essere più brillante e per riuscire a fare in campo e con le sue giocate quello che testa e cuore gli suggeriscono. Domani tornerà a disposizione dello Special One, che lo ha nominato di propria spontanea volontà nell’immediato post-partita di Siviglia, sottolineando come un attacco a due “puro” composto da Abraham e Belotti di fatto toglierebbe spazio a Zaniolo. Nel 3-5-2 proposto nell’ultima uscita dal tecnico portoghese, infatti, capitan Pellegrini ha giocato da interno di centrocampo: in questo modo la mediana è più folta e la squadra più coperta, ma allo stesso tempo viene meno uno slot per un altro giocatore offensivo, in particolar modo per un trequartista.
Un'alternativa potrebbe essere rappresentata da un 3-4-1-2 dalla natura particolarmente offensiva, con Pellegrini al fianco di Cristante (o Matic) e Zaniolo alle spalle delle due punte. Un’ipotesi affascinante e presentabile in determinate gare, a maggior ragione alla luce di quanto dimostrato dall’ultima prestazione dei giallorossi: la coppia Abraham-Belotti funziona e può funzionare ancora meglio se sviluppata per un (più) lungo periodo di tempo.
A fine gara lo Special One ai microfoni di Sky Sport ha un po’ mischiato le carte, sottolineando i pregi e i difetti della coppia composta dai due bomber, magari immaginata già durante il mercato estivo (anche perché uno come l’ex capitano del Torino difficilmente può essere considerato come un semplice giocatore di riserva). Sicuramente i due attaccanti stanno vivendo due momenti diversi, ma la differenza la fa sempre il contesto di squadra. Una delle novità più interessanti delle ultime giornate riguarda la mediana: Mady Camara è un’opzione credibile per le rotazioni. Il numero 20 è entrato in campo nel migliore dei modi contro il Betis, mettendo a disposizione della squadra dinamismo, corsa, ritmo e inserimenti, qualcosa che i due centrocampisti della Roma (in attesa del ritorno di Georginio Wijnaldum) non possono garantire per evidenti motivi e che nell’ultima gara hanno portato al gol del Gallo.
Uomo in più
Di nuovo dietro le spalle della punta (Belotti o Abraham? Non sarà mai una scelta facile), trequartista centrale alle spalle di due attaccanti (ruolo che a Nicolò piace e che considera ideale per le proprie caratteristiche) o più abbassato a centrocampo, in un ruolo ibrido tra mediana e trequarti, zona del campo in cui il numero 22 ha esordito tra i grandi (anche se in un 4-3-3, con Di Francesco, e non in un 3-5-2). Zaniolo offre tante soluzioni a José Mourinho, che infatti riflette sempre molto prima di escluderlo dall’undici titolare, nonostante non stia vivendo un momento eccezionale. Il tecnico portoghese valuterà nelle ultime 48 ore pre-Sampdoria dove schierare l’ex Inter, per il quale oltretutto la gara di Genova sarà l’ennesimo ritorno a “casa” (essendo lui cresciuto a La Spezia). La duttilità di Nicolò può essere un’arma decisiva per la squadra giallorossa ed è arrivato il momento di fare la differenza, magari con un gol, forse la chiave per liberare tutto il suo talento.
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