AS Roma

Il difensore centrale col vizio del gol: è tris di Smalling

Col Lecce terzo centro stagionale, anche stavolta decisivo per i 3 punti. Giganteggia in avanti e comanda l’area giallorossa: Mourinho non può farne a meno

(As Roma via Getty Images)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
11 Ottobre 2022 - 10:00

Chiamatelo Tris Smalling. E non solo perché quello di domenica contro il Lecce è il suo terzo sigillo stagionale. Basterebbe anche solo questo dato, per raccontare lo straordinario momento che il difensore inglese sta vivendo; un momento che va avanti ormai da un po’, a onor del vero: più o meno dall’inizio dell’anno solare, quando il numero 6 si è lasciato alle spalle un 2021 da incubo in quanto a infortuni e ha fornito prestazioni in crescendo, culminate con la gara perfetta contro il Feyenoord nella finale di Conference. Chris è diventato “Tris” anche perché, da quando è a Roma, tutti i suoi dieci gol sono arrivati in partite vinte dai giallorossi. Non solo: spesso sono stati proprio i centri dell’ex Manchester United (quasi tutti di testa) a risultare decisivi per il successo. È stato così in questa stagione, contro Cremonese e Inter, ed è stato così anche domenica sera; il gol-vittoria lo ha segnato Dybala, ma senza il momentaneo 1-0 di Chris in avvio, probabilmente, gli uomini di Mourinho non sarebbero riusciti a portare a casa i tre punti. Chiamatelo amuleto, se volete: ritenetevi liberi di considerarla una piacevole coincidenza, fatto sta che il trentaduenne londinese sa bene come fare la differenza. E non solo quando si tratta di svettare nell’area avversaria, ma anche quando c’è da presidiare l’area giallorossa: del resto, il suo compito naturale è proprio quello, e Smalling lo assolve nel migliore dei modi.

Testa e gambe

Abilissimo nella marcatura uno-contro-uno e rapido nei recuperi, Chris è anche uno di quei calciatori che fanno della lettura preventiva uno dei suoi tratti distintivi: è la dote che gli permette di giocare di anticipo, di intuire intenzioni e movimenti degli attaccanti avversari, anticipandoli, appunto. In questo è tra i migliori centrali in circolazione non soltanto in Italia, ma anche in Europa. Nelle nove partite fin qui disputate in campionato, l’inglese ha recuperato 67 palloni (una media di poco inferiore ai 7 a partite), compiuto 12 intercettazioni e vinto il 71,8% dei duelli aerei. Che in aria si senta totalmente a suo agio lo dimostrano anche le incornate che hanno piegato Cremonese, Inter e Lecce, le sue vittime in questo scorcio iniziale di stagione. Soltanto Paulo Dybala ha segnato pibù di lui tra i giallorossi, ma l’abilità nel gioco aereo di Smalling fa di lui un’arma letale.

"È un giocatore di livello altissimo - ha dichiarato Mourinho meno di una settimana fa - e sta vivendo un ottimo momento. È davvero strano che non sia nella nazionale inglese". Effettivamente, il fatto che Southgate lo abbia costantemente ignorato assume i contorni di un autentico giallo: ma meglio così per tutti i tifosi romanisti. Vista la sequela di infortuni patiti dai giallorossi negli ultimi due mesi, c’è da pregare che Smalling continui a stare bene e ad avere questa tenuta fisica. È ciò che si augura anche Mourinho, già pieno di grattacapi per le assenze sulle fasce e in attacco. Domenica è rientrato Marash Kumbulla dopo l’infortunio, ma l’impressione è che di Smalling il portoghese non farà mai a meno, a meno che non sia costretto. Dopo aver tagliato il traguardo delle 90 partite in Europa nella sfortunata gara contro il Betis all’Olimpico, Chris è pronto a scendere in campo anche in terra spagnola. Ci sarà bisogno di una grandissima prestazione da parte di tutti. Soprattutto da un baluardo come lui.

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