Verso Roma-Betis: ricomincio da 3
Dopo la sconfitta all’esordio, i giallorossi devono assolutamente battere la capolista del girone per rientrare nella corsa per il primo posto
Se tutte le strade portano a Budapest, la sede dove si svolgerà la finale di Europa League il prossimo 31 maggio, alla Roma qualcuna gliene ha complicata il gol di Gustavo nella gara d’esordio della competizione proprio quando il gol di Shomurodov aveva riaddrizzato una partita nata storta. La sconfitta di Razgrad con il Ludogorets, con la contemporanea vittoria del Betis Siviglia a Helsinki, ha subito fatto capire che per puntare alla vittoria nel gruppo C sarebbero diventate decisive le due sfide proprio con il Betis di Manuel Pellegrini. La prima si gioca stasera (calcio d’inizio ore 21, telecronaca su Sky e Dazn), il ritorno tra una settimana. Dopo la netta affermazione giallorossa sui finlandesi dell’Helsinki, dunque, il doppio confronto con gli spagnoli ha il sapore di una sfida ad eliminazione diretta: chi sarà sopra in classifica tra otto giorni è molto probabile che diventi anche la squadra direttamente qualificata da questo gruppo alla fase successiva. Arrivare secondi darà invece il diritto a giocarsi un play-off assai a rischio contro una delusa della Champions. Ecco perché quella di stasera diventa all’improvviso la sfida da non sbagliare, il dentro o fuori che può dare già oggi un primo senso alla stagione europea della Roma ancora fresca del titolo conquistato a Tirana poco più di quattro mesi fa.
L’attesa è come al solito spasmodica. Allo stadio ci sarà il 12’ sold-out consecutivo, una roba alla quale ci siamo piano piano assuefatti e di cui forse non cogliamo ancora e nel profondo il clamoroso significato. Verso la Roma, verso questa Roma, è riscoppiato un amore sconfinato proprio quando i segnali del mondo ci portano in una direzione opposta. L’Olimpico è un raggio di sole che scalda anche nella notte di questi tempi incerti, Mourinho il capo del Governo Romanista capace di mettere tutti d’accordo, Friedkin il presidente della Repubblica Romanista amato da ogni strato sociale, e ora la concreta prospettiva di una nuova casa da edificare entro il 2027, anno del centenario, fornisce anche un orizzonte concreto di grandezza cui aspirare per puntare poi alla definitiva permanenza nell’elite europea.
Un piccolo passo in avanti si potrebbe compiere già stasera in una sfida contro un avversario assai insidioso, guidato da un uomo che non si è mai messo a capo di nessun movimento calcistico modaiolo ma che resiste all’usura del tempo rinnovando ogni anno la sua collezione. È uno degli avversari che Mourinho conosce meglio, si sono incontrati già 15 volte (8 successi per Mou a 4) e in alcune di queste si sono anche rimbrottati pubblicamente. Il vecchio Mou ne avrebbe approfittato per mandargli qualche stilettata anche alla vigilia, il nuovo Mou, quello che ci piace di più, ha sorvolato. La squadra che la Roma si troverà di fronte è al quarto posto di uno dei campionati più competitivi del mondo. E se l’Inter ha appena battuto il Barcellona attraverso una prova quasi esclusivamente difensiva, la Roma proverà invece stasera ad attaccare il Betis provando a disinnescare le potenzialità del loro palleggio con l’aggressione tipica che la squadra ha sempre avuto nelle competizioni europee degli ultimi anni, spesso trascinata proprio dai suoi tifosi. La striscia di partite consecutive senza sconfitte è ormai ragguardevole: dagli ultimi 20 confronti nello stadio di casa, la Roma è uscita 14 volte vincendo e sei volte pareggiando. Gli ultimi a vincere qui furono altri spagnoli, più Galacticos di questi: il Real Madrid di Bale e Benzema. La bella vittoria di San Siro, ha rialzato l’umore del gruppo dopo la delusione sofferta con l’Atalanta. Il calendario del campionato autorizza nuove speranze, quello della coppa mette adesso la Roma di fronte alle sue responsabilità. Il gol di Gustavo ha complicato i piani, alla squadra che scenderà in campo stasera spetta il compito di semplificarlo.
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