Roma-Betis, Mourinho: "Dybala gioca. Come sta Pellegrini? Aspetto lui, mi fido"
Lo Special One: "Lorenzo sa che è una partita fondamentale per noi, lo conosco bene, se dice no è no perché non ci sono possibilità, se mi dice che è disponibile lo è"
Domani sera la Roma scenderà in campo alle 21:00 in una gara di Europa League. L'avversario questa volta sarà il Real Betis, allenato da Manuel Pellegrini, uno dei rivali storici dello Special One. Ecco le dichiarazioni di José Mourinho in conferenza stampa:
Partiamo dalla difficoltà di questa partita, in rapporto alla forza del Betis. Che tipo di difficoltà tecniche si aspetta? Un aggiornamento sulle condizioni di Dybala?
"Bene, Dybala sta bene e gioca. La difficoltà è quella di giocare contro una squadra di qualità, con un'identità chiara, con un grande allenatore con grande esperienza, con una filosofia propria che si vede nel modo in cui gioca, una squadra che ha vinto e non è facile vincere in Spagna se non sei una delle tre top, giocatori con esperienza, tanti nazionali. Partita difficile, ma anche per loro. 11 contro 11 più 60mila e speriamo che i 60mila fanno il loro, perché a Siviglia tra una settimana i loro tifosi giocheranno tanto, appoggiano tanto la squadra. Mi fido tanto dei miei 11, di chi sarà in panchina e degli altri 60mila".
Zalewski lo vede anche dietro le punte?
"Può giocare un po' ovunque. La sua formazione la conoscete anche meglio di me, ma si è trasformato in questo giocatore, è bravo, anche in nazionale e non è una nazionale di livello basso, ma alto, gioca in quella posizione. Lui lì si sente bene, noi ci sentiamo bene con le sue caratteristiche, per noi è importante. Se sta in panchina o in campo per noi è comunque importante".
Domani dovesse arrivare una vittoria sarebbe la 107esima in Europa e sarebbe quello con più vittorie nelle coppe europee. La inorgoglisce? Stimolo in più?
"Non è uno stimolo in più. Sono orgoglioso di 106 vittorie e quando arriverà la 107esima sarò sempre orgoglioso della mia carriera. Questo tipo di cose sono buone per passare il tempo quando finisco la carriera, avrò tante cose da pensare e ricordare, ma in questo momento l'unica cosa che mi importa è vincere la prossima e la prossima è domani. Sarà difficile, partita di livello alto, ma non è vincere una partita in più di Sir Alex...no no, non ho bisogno, ho bisogno di vincere perché tre punti non bastano".
Una partita da vincere si può giocare anche con due centravanti? Domani dovrebbe mancare Pellegrini...
"I giocatori bravi possono giocare insieme, non è mai un problema. Sta agli allenatori trovare il modo di far giocare insieme i giocatori bravi. Per dare un altro esempio, non voglio sviare dalla tua domanda, ma all'inizio per tanti di voi, soprattutto per i fenomeni che parlano in radio e non vengono qui, sembrava impossibile veder giocare insieme Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Tammy, purtroppo per gli infortuni lo abbiamo fatto poche volte, ma quando lo abbiamo fatto la cosa ha funzionato molto bene. Belotti e Tammy sono due giocatori bravi e giocare insieme è una questione per noi allenatori, trovare il modo e il tempo, per una squadra giocare contro una buona Roma con Tammy e Belotti insieme non è facile. Non dirò chi gioca domani, quando non ci sono dubbi sulla squadra avversaria, ma in questo momento il Betis ha una ricchezza di soluzioni, con tanti giocatori, non sappiamo se faranno dei cambi in relazione all'ultima gara contro il Celta, se gioca Iglesias o José, Canales o Fekir o entrambi, il mio collega non mi dirà se lo farà, io non commento sulla nostra squadra. Partita difficile, 11 vs 11 più 60mila".
Zaniolo segna di più in Europa, è solo un caso?
"È un giocatore del quale gli avversari si preoccupano, questo non è un dubbio. Non è egoista, il suo modo di giocare qualche volta gli fa prendere decisioni individuali, non è egoista e non pensa a se stesso però, non risparmia energie per averla nella fase della finalizzazione, dà tutto alla squadra, difensivamente è tanto per la nostra squadra. E uno che lavora tanto come lui è normale che non segni venti gol in stagione, ma è un giocatore importante per noi e non mi stanco di ripeterlo. Se segna di meno o di più non è una cosa drammatica. Dici che ha segnato di più in Europa che in Serie A: magari in Serie A le squadre hanno un livello superiore di quelle che troviamo in Europa League e Conference League. Io direi che Betis e Leicester sono di un livello altissimo, ma in Serie A abbiamo partite più complicate".
Quanto è importante per la crescita mentale della squadra aver fatto 4 punti in casa di Juventus e Inter. Quanto c'è della sua mentalità nella frase di Mancini alla squadra?
"I 4 punti che abbiamo preso con Inter e Juventus l'anno scorso li avevamo presi con Udinese e Atalanta. Matematicamente non è cambiato niente, ma dal punto di vista emozionale è importante, è importante arrivare in questi stadi di squadre top e fare risultati. Dà sensazioni diverse. Ne abbiamo parlato. La sconfitta contro l'Atalanta l'abbiamo analizzata, abbiamo perso ma abbiamo avuto una sensazione di superiorità, non abbiamo avuto paura, abbiamo giocato con fiducia e prima dell'Inter ho detto questo: possiamo vincere o perdere, ma dobbiamo uscire da quello stadio sentendoci come minimo allo stesso livello, ma mai inferiori. L'anno scorso è successo, oggi non deve succedere, dobbiamo uscire sentendoci superiori. I giocatori lo hanno preso con due mani, abbiamo preso punti che ci portano qualcosa in più a questo livello. Mancio è un trascinatore, è uno con voce, uno capace di dire le cose nel momento giusto, sono contento dei ragazzi".
Come sta Pellegrini?
"Vediamo. A volte sembra che sapete più di me, dobbiamo allenarci, sentire anche lui. Lui sa che è una partita fondamentale per noi, lo conosco bene, se dice no è no perché non ci sono possibilità, se lui mi dice che è disponibile allora lo è, con lui non c'è perdita di tempo, la fiducia è altissima e aspetto lui. Aspetto lui e non il dipartimento medico, la sua parola per me decide tutto. Finito? Top".
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