Delvecchio: "Inter-Roma è la partita fra le società che hanno segnato la mia carriera"
L'ex calciatore giallorosso: "Abraham è un giocatore carismatico, di personalità. Dybala è un grandissimo calciatore, Zaniolo ha già fatto tanto per l'età che ha"
Marco Delvecchio, ex calciatore della Roma, che annovera nella sua carriera lo storico terzo scudetto giallorosso del 2001, ha rilasciato un'intervista esclusiva a PlayRoma, ecco le sue parole.
Su Roma e Milano.
"La cosa più bella di Roma è la gente. Poi la città è meravigliosa, come il clima. La cosa più bella di Milano è la mia famiglia, che è rimasta a vivere lì"
Su Inter-Roma di dopodomani.
"Inter-Roma è la partita fra le due società che hanno segnato la mia carriera. L’Inter mi ha permesso di giocare in Serie A, la Roma mi ha permesso di affermarmi a grandi livelli. Quello che ho adesso, quello che sono diventato, lo devo alla Roma".
Su José Mourinho.
"Di Mourinho mi piace il suo carattere. Ha carisma e personalità, trasmette tanto sia alla squadra sia ai tifosi. Allo stesso tempo, però, a volte potrebbe controllarsi di più: il suo pregio più grande a volte è anche il suo difetto più grande".
La Roma crea tanto e segna poco. Come si risolve il problema?
"Si risolve facendo gol. È vero che in questo momento gli attaccanti sono in difficoltà, non concretizzano le occasioni a loro disposizione, ma sono convinto sia solo un periodo poco fortunato. Sono sicuro che la Roma riuscirà a sbloccarsi anche sotto questo punto di vista e tornerà a segnare molto".
Su Tammy Abraham.
"Abraham è un giocatore carismatico, di personalità. Spesso ha trascinato la squadra, ci sta un periodo di flessione. Sono sicuro che presto si sbloccherà e tornerà sui livelli a cui ci ha abituato. Ora, però, è più lui ad aver bisogno dell’aiuto della squadra che il contrario".
Su Paulo Dybala.
"Dybala è un grandissimo giocatore, ma Batistuta era un’altra cosa sia a livello di personalità e di peso nello spogliatoio, sia per l’iconicità della sua figura".
Su Nicolò Zaniolo.
"Zaniolo ha già fatto tanto per l’età che ha. Per la consacrazione definitiva gli manca la continuità: deve giocare 3-4 stagioni ad alto livello sia nel club sia nella nazionale".
Sulla corsa scudetto.
"Il campionato è equilibrato, non vedo una squadra che possa vincere facilmente ammazzando la competizione. Ci possono credere tutti. Se la Roma dovesse trovarsi in gioco a marzo-aprile sognare non sarebbe impossibile. L'obiettivo minimo per i giallorossi è la Champions, un posto fra le prime 4 devono assolutamente raggiungerlo".
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