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Il Natale romanista

Quante partite della Roma nel giorno speciale della nascita di Francesco Totti. Dalla prima doppietta di Falcao con il Cagliari alla trasferta di Champions con il Qarabag

La squadra festeggia Totti il giorno dell'Addio

La squadra festeggia Totti il giorno dell'Addio

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
27 Settembre 2022 - 10:15

Anno zero, Natale romanista, Creazione, chi più ne ha più ne metta. Con tutto il rispetto e le dovute e giuste distanze dai culti riconosciuti, ce n’è uno che, il più importante tra quelli più importanti, si celebra e si pratica da più di vent’anni nella città Eterna e fuori dal Raccordo, in tutto il mondo dei buoni: è il 27 settembre, una data cara ai romanisti. Di quelle che – c’è chi lo fa davvero – vanno segnate in rosso sul calendario. E chi se ne importa se in quello convenzionale (ancora) è in nero. Anche questo è il Romanista. Esattamente quarantasei anni fa, nel 1976, da mamma Fiorella e papà Enzo, nacque Francesco Totti. Uno che in un caldo pomeriggio di maggio, il 28, nell’anno solare 41 d.T. (dopo Totti), si è preso una curva intera, quella della Roma. Non perché non se la fosse già presa, l’ha sempre avuta, infatti, con la sua magia, con le sue magie. Ma semplicemente perché - Totti-è-la-Roma – veniva per la prima volta così chiaramente formalizzato in mondo visione ciò che ottusamente, in troppi, si sono ostinati nel corso del tempo a non vedere: noi siamo romanisti, noi siamo con Totti. Tottiani, tottisti, tottesi. Ma chi se ne frega. Ve l’ha detto la curva quello che è. Ve l’hanno detto i sacerdoti del nostro tifo. Quelli che hanno cantato “Tanti auguri a te” al Capitano dalla Sud, il 27 settembre 2014, in occasione di Roma-Hellas Verona, l’unica in casa giocata nel giorno del suo compleanno. Finita 2-0 con due perle, una di Florenzi e una di Destro (da centrocampo). Colpo di genio. Si è detto: un miracolo da 27 settembre. Erano i 38 anni di Totti e Rudi Garcia l’aveva schierato titolare con Ljajic e Mattia, appunto. Non segnò Totti, ma ci andò vicino in scivolata. Ma in questa data storica ci sono diverse partite dal 1927 ad oggi, a. T. (prima di Totti) e d. T. Da calciatore, l’ex Capitano della Roma ha giocato tre volte di 27 settembre. La prima volta a Valencia, nel 2006, alla seconda giornata del gruppo D della Champions League. C’era Spalletti in panchina. Finì 2-1 per gli spagnoli, autori di un gran secondo tempo. Angulo e Villa rovinarono la festa dei trent’anni a Totti, che comunque riuscì a segnare, su rigore. Ma non bastò. Tre anni dopo, in trasferta al Massimino, i giallorossi furono messi in difficoltà dal Catania: finì 1-1, Totti e la squadra giocarono così e così, ma ci pensò l’altro figlio di Roma, De Rossi, a salvare l’undici di Ranieri al 90’.
 Da quando ha smesso di giocare il Dieci, invece, la Roma è scesa in campo due volte nel giorno del suo compleanno: con il Qarabag in trasferta in Champions (finì 2-1 con gol di Manolas e Dzeko nel primo tempo) nel 2017 e con la Juventus in campionato nel 2020, con l’Olimpico praticamente vuoto per colpa del Covid, finì 2-2 con doppietta di Veretout e di Cristiano Ronaldo. 
In quello che possiamo definire un “antico testamento” giallorosso, invece, quando Totti non era ancora sceso in Terra, risultati alterni per la Roma: nel 1931 Triestina-Roma 2-0, nel 1936 Torino-Roma 2-0, nel 1942 di nuovo Roma-Triestina, 2-1, stavolta in Coppa Italia. E poi nel 1953 Roma-Udinese 3-0, nel 1959 Milan-Roma 1-1, nel 1964 Roma-Varese 4-2, nel 1970 Roma-Fiorentina 0-1.
Da tifoso (poi raccattapalle, poi Primavera), invece, non sarà un caso - è questione di fede - che nel 1981, quando Francesco era ancora un bambino, il Divino Falcao - ecco quando si può usare con cognizione di causa per un giocatore il termine “profeta” - segnò di 27 settembre la sua prima doppietta con la Roma. Era Roma-Cagliari, all’Olimpico. 2-1 il risultato finale. Ancora un segno, nell’87-88, l’anno prima che Totti si tesserasse con la Roma la prima volta, il suo idolo di allora, Peppe Giannini, realizzò ad Avellino il gol del provvisorio pareggio contro i campani. Finì 3-2 in rimonta per la Roma. Di Boniek il primo gol, di Collovati il gol vittoria. Poi la trasferta di Torino, nel 1992-93, con la Juve. Il tecnico è Boskov, quello che avrebbe mandato in campo il ragazzino Totti la prima volta in serie A nel marzo della stagione a Brescia. La Juve passò con Moeller e subito dopo Aldair, quello che avrebbe incoronato il ragazzino Capitano nel ’98, vendicò il 5-0 del ’90 in cui fece autogol in una delle più umilianti sconfitte in casa dei bianconeri della storia. Finì in pareggio. Poi non dite che il 27 settembre, fedeli o infedeli che siate, non è un giorno speciale.

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