A San Siro tocca di nuovo a Foti
Sabato alle 18 contro l’Inter terza volta in panchina da “primo” in giallorosso. Mourinho è squalificato: lo scorso anno arrivarono due successi per 1-0 in due gare
Sabato non sarà una prima volta per Salvatore Foti. Il vice allenatore di José Mourinho, erede di Joao Sacramento (oggi al PSG, assistant manager di Cristoph Galtier), è già stato a Milano, sponda rossonera, lavorando sotto l’ala protettrice di Marco Giampaolo, oggi sulla panchina della Sampdoria. Il tecnico abruzzese si può considerare un vero e proprio maestro per Foti, visto che lo ha portato con sé in tre diverse avventure. Prima di diventare il vice dello Special One (nei primi giorni di gennaio del 2022), l’ex calciatore e attaccante palermitano classe 1988 (con una carriera giocata soprattutto in Serie C, anche se conta 15 presenze in Serie A) ha iniziato a lavorare da collaboratore tecnico nel 2016, dopo esser stato costretto a un ritiro dal calcio giocato fin troppo inaspettato, all’età di 27 anni, a causa di un errore medico che nel 2015 lo ha costretto ad appendere gli scarpini al chiodo. Dopo il ritiro, si raccontò a TMW: “Ci sarà ancora il pallone nella mia vita, assolutamente sì. Nel dicembre scorso ho conseguito il patentino UEFA B per iniziare ad allenare. Spero di poterlo fare magari in qualche settore giovanile, seguendo anche le orme di mio padre che ha fatto lo stesso percorso”. E le cose sono andate anche meglio di così. La sua prima esperienza è stata a Genova, sponda Sampdoria: dal 2016 al 2019, dopo 123 partite da assistente, prima di passare al Milan, sempre con Giampaolo, dal giugno del 2019 all’ottobre dello stesso anno. L’estate successiva firma con il Torino, di nuovo per lavorare con il suo maestro, ma l’esperienza dura soltanto fino a gennaio 2021.
Poi la chiamata di Mourinho, che lo ha voluto al suo fianco a Roma: decisivo l’intervento del collaboratore dello Special One Stefano Rapetti, che lo aveva pre-allertato della possibilità di essere contattato dal tecnico portoghese. Poi la videochiamata con José, che dura un intero pomeriggio. Lo stesso Giampaolo gli disse: “Vai dove meriti, sei bravissimo”. Del rapporto con il suo attuale “capo”, Foti ha raccontato in una vecchia intervista al Secolo XIX: “È inimitabile, al di là delle competenze calcistiche ha un carisma innato, un’energia che crea una chimica unica per cui tutti vanno nella stessa direzione”. Lo scorso anno ha dovuto sostituirlo in due occasioni sulla panchina giallorossa, a causa di una squalifica comminata al portoghese: prima contro lo Spezia, poi contro l’Atalanta in casa, due gare vinte 1-0.
Non solo i 6 punti in due partite, che la Roma spera possano diventare 9 già il prossimo weekend di campionato, ma l’importanza di Foti si vede anche nei rapporti con la squadra e nella creazione di un’alchimia di gruppo, aspetto nel quale Sacramento è stato spesso descritto come carente, anche dall’ex Tottenham Serge Aurier, parlando della precedente esperienza lavorativa dello Special One e del suo staff. Tra gli altri giocatori, uno di quelli che in casa Roma ha legato di più con Foti è Nicolò Zaniolo. Il 9 agosto il vice di Mourinho è stato ammesso al Corso per l’abilitazione ad “Allenatore UEFA A” dalla FIGC (che si terrà il 17/10/2022 a Coverciano). Intanto, continuerà a lavorare al fianco del suo nuovo mentore, che ha scelto di puntare su di lui in un momento delicato e di metterlo nello staff di un team importante come quello giallorosso. Sabato avrà un’altra occasione di seguire la squadra in prima persona. Una chance che Salvatore Foti non vuole perdere.
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