Zalewski, la risorsa tuttofare polacca alla ricerca di minuti
Per Nicola con il ritorno di Spinazzola sono diminuite le possibilità di giocare. Mou non ci vuole rinunciare: può utilizzarlo anche a destra
Macchina del tempo. Tarata a dodici mesi fa. Il bambino, come lo chiamava Mourinho, era stato già promosso in prima squadra. Obiettivo: capire se il salto tra i grandi non fosse perlomeno prematuro. Salto, peraltro, che Nicola Zalewski, all’epoca diciannove anni, in qualche misura aveva già fatto, esordendo con Paulo Fonseca sia in Europa (sei maggio del 2021 contro il Manchester United all’Olimpico) che in campionato (tre giorni dopo contro il Crotone). Una manciata di minuti giusto per vedere l’effetto che fa. Un effetto però che si esaurì nello spazio di poche settimane.
Poi a Trigoria è sbarcato lo Special One. Al quale sono state sufficienti poche sedute di allenamento, per capire che quel ragazzo con sangue polacco e radici romane, poteva rappresentare una risorsa nella costruzione della sua prima Roma. Mou ci ha lavorato per sei mesi. Cercando di convincere il polacco, una carriera nelle giovanili da giocatore offensivo in grado di giocare in diversi ruoli, che poteva diventare un esterno difensivo e offensivo sulla corsia sinistra. Una scelta, probabilmente, dettata pure dal fatto che l’appena arrivato uruguaiano Viña, sulla corsia mancina tutto aveva fatto meno che dare risposte convincenti. Allora, spazio al polacco. Esordio da titolare il sette aprile di quest’anno, partita d’andata dei quarti di finale di Conference League sul campo dei norvegesi del Bodø. Da quel momento è cambiato tutto. Con Zalewski promosso titolare, in campionato e nella meravigliosa cavalcata in Europa conclusasi con il trionfo di Tirana. Con il bambino sempre pratogonista, come nella sfida di ritorno contro i norvegesi con quell’assist a Zaniolo che ha fatto svanire anche i dubbi residui sulle prospettive di questo ragazzo che è riuscito a conquistare tutti.
Titolare sulla corsia sinistra sempre più convincente, al punto che anche il ct polacco se ne è accorto: ieri sera lo ha fatto giocare titolare per 79’ nella sfida contro l’Olanda (persa per 0-2) nello stesso ruolo che frequenta nella Roma, esterno sulla corsia mancina a tutto campo, capace in pochi mesi di apprendere abbastanza bene la fase difensiva, in grado di continuare a poter essere un fattore in quella offensiva che è poi quella che gli viene più naturale.
In un anno è cambiato tutto per Zalewski. Anche se adesso potrebbe esserci un problema per avere continuità di partite. Il fatto è, e lo sappiamo tutti, che è tornato a disposizione di Mourinho anche Spinazzola, quello cioè che se non fosse stato costretto a stare fermo un anno per un grave infortunio, doveva essere il titolare a sinistra (e Viña non sarebbe mai arrivato). E adesso per Zalewski è un po’ più difficile trovare spazio da titolare. Pensiamo di non sbagliare scrivendo che per Mou non poter utilizzare con continuità il bambino, in qualche misura è un problema. Siamo convinti, infatti, che il tecnico stia pensando a qualche alternativa per poter avere in campo anche il polacco. Magari sulla corsia destra (se ha imparato a sinistra, perché non può farlo a destra?). Certo con Spinazzola a sinistra, l’opzione sarebbe piuttosto offensiva, ma adesso con Karsdorp che per un mese e mezzo dovrà rimanere a guardare, sarebbe rischioso anche pensare di far giocare sempre Celik, soprattutto in settimane che prevedono tre partite.
Il bambino, del resto, quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. Al punto che su di lui, per quello che sappiamo, hanno messo gli occhi già diversi club europei. Per continuare a crescere ha soltanto bisogno di continuare a giocare. Può essere lui una delle novità alla ripresa del campionato, per ridare slancio a una Roma rimasta scottata dalla beffa subita contro l’Atalanta. Mourinho ci sta continuando a lavorare e siamo sicuri che nella prossima seconda tranche del campionato, il polacco lo vedremo in campo con maggiore frequenza (oltretutto nelle settimane scorse è stato frenato anche da un piccolo guaio fisico).
Ci sarà poi tempo per affrontare anche la questione del prolungamento e adeguamento contrattuale. E’ vero, la scadenza è fissata il trenta giugno del duemilaventicinque, ma viste le tante sirene e uno stipendio che è ancora poco più di quello di un Primavera, presto Tiago Pinto dovrà affrontare anche questo problema. Sapendo, peraltro, di poter contare sulla serenità del ragazzo e del suo entourage. Perché oltre che bravo in campo, il bambino si è dimostrato perfetto pure fuori. Nonostante l’essere diventato un titolare della Roma, Zalewski, o chi per lui, non ha mai detto una parola a proposito del suo contratto. Al suo posto, tutti o quasi si sarebbero comportati in maniera diversa. Questa cosa è stata notata e apprezzata a Trigoria. E il nuovo contratto potete scommetterci che arriverà.
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