Giallorosso e verdeoro: Ibañez ormai è un inamovibile della Roma mourinhana
È il romanista col maggior minutaggio finora. Nella top five della Serie A per palloni recuperati (77). Prima convocazione col Brasile: «È merito di Mou»
Per la prima volta in ritiro con la Seleçao, Roger Ibañez non si dimentica di ringraziare chi ha contribuito a farlo arrivare lì: «I consigli di Mourinho - dice il difensore giallorosso in conferenza stampa - mi hanno aiutato molto: è anche grazie a questi se oggi sono qui». Un messaggio chiaro, quello del numero 3, ormai pedina inamovibile della retroguardia della Roma. Che lo “Special One” lo ritenga a tutti gli effetti fondamentale, del resto, lo dicono anche i numeri: in campionato non ha saltato neanche un minuto, disputando tutti i 630’, unico giallorosso assieme a Rui Patricio. Ma nel conteggio globale, Roger scavalca persino il portiere: considerando anche l’Europa League, il centrale brasiliano vanta 765’, a fronte dei 720’ del portoghese. Probabilmente, se Kumbulla non si fosse fatto male, Ibañez sarebbe partito dalla panchina a Razgrad, contro il Ludogorets, ma alla fine il ko dell’albanese lo ha costretto agli straordinari. Proprio come era successo nella prima parte della scorsa stagione, del resto: in quel caso era stato l’infortunio di Smalling ad affiancarlo a Mancini; poi, con il passaggio alla retroguardia a tre, l’ex Atalanta di fatto non aveva più lasciato il campo.
Titolarissimo anche quest’anno, e con merito: finora, è stato tra i migliori nella rosa per rendimento. Cosa ancor più importante, sembra che stia riducendo al minimo le disattenzioni che in più di un’occasione in passato erano costate care a lui e alla squadra. Lo ha detto anche Mourinho, dopo la vittoria con il Monza, nella quale Roger ha anche segnato il suo primo (e finora unico) gol stagionale: «Ha giocato una gran partita - furono le parole di José - e sono contento che si parli di lui. Vedo grande differenza tra il giocatore che era al mio arrivo e quello che è oggi, anche e soprattutto con la palla tra i piedi: trova più soluzioni ed è molto forte». Una vera e propria investitura, arrivata peraltro non da uno qualsiasi. E in effetti, la maggiore sicurezza di Ibañez in fase di impostazione è evidente. A essa, si abbinano le già note doti difensive: è tra i primi cinque calciatori di questa Serie A per recuperi (77, meglio di lui soltanto Baschirotto del Lecce, Okoli dell’Atalanta e Ismajli dell’Empoli) e tra i primi dieci per falli subiti. Ebbene sì, nessun errore di battitura: Roger ha subìto finora 15 falli in campionato, uno in più di Dybala e due in più rispetto a Zaniolo. Uno di questi, peraltro, è stato quello che è valso il rigore a Empoli, poi fallito da Pellegrini. Dati, questi, che raccontano bene la metamorfosi del numero 3, ora più sicuro nell’uscita palla al piede e più efficace in marcatura; in generale, appare più concentrato nell’arco dei 90 minuti.
«Che orgoglio»
Ora si gode la prima convocazione nella nazionale maggiore brasiliana e sogna di esordire venerdì nell’amichevole contro il Ghana a Le Havre: «Essere qui per me è motivo di grande orgoglio», ha detto Roger. Specificando che da parte dell’Italia «ci sono stati solo dei sondaggi: il mio desiderio è sempre stato quello di giocare con il Brasile». Quel momento sembra essere arrivato, ma poi ci sarà da pensare alla Roma: solo dando il massimo in giallorosso potrà guadagnarsi la possibilità di andare al Mondiale.
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