AS Roma

Mal di gol: per farne uno servono quattordici tentativi

Siamo primi per tiri in porta in Serie A (43). Quelli totali sono 116, ma i centri sono soltanto otto, non segnavamo così poco dopo sette turni dal 2011

Abraham contro Sportiello in Roma-Atalanta

Abraham contro Sportiello in Roma-Atalanta ((As Roma via Getty Images))

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
20 Settembre 2022 - 07:00

La produzione offensiva di certo non manca, e la beffarda sconfitta di domenica contro l’Atalanta lo dimostra chiaramente: ciò che non funziona in questo momento, in casa giallorossa, è la finalizzazione. Manca la freddezza sotto porta: troppi errori davanti all’estremo difensore avversario, troppi tentativi necessari prima di riuscire a fare centro; a maggior ragione se - come contro i nerazzurri - manca Paulo Dybala, finora miglior marcatore stagionale della Roma. Gli expected goals della gara di domenica recitavano un 3,28 per gli uomini di José Mourinho e un misero 0,14 per i bergamaschi, che però alla fine hanno fatto bottino pieno; un solo tiro in porta per la banda di Gasperini, a fronte dei 5 di Abraham e compagni (21-4 in nostro favore il computo delle conclusioni totali).

Numeri da migliorare

Insomma, il ko con l’Atalanta ha confermato il trend dell’imprecisione dell’attacco giallorosso, che crea tanto, ma non riesce a finalizzare. Andando ad analizzare i dati relativi a queste prime sette giornate di campionato, un dato balza all’occhio: la Roma è la squadra che conta il maggior numero di tiri in porta effettuati, 43, al pari dell’Inter. Ma, mentre i nerazzurri hanno realizzato 13 centri, noi ne abbiamo messi a referto soltanto 8. Troppo pochi per una squadra che mira al quarto posto: la media è di 1,14 reti a partita.

Siamo quarti nella classifica dei tiri totali (116: hanno fatto meglio soltanto Napoli, Inter e Milan), ma noni in quella dei gol segnati. Ha fatto meglio di noi, tra le altre, anche la Salernitana: pur con 12 conclusioni nello specchio in meno rispetto alla Roma, i campani hanno realizzato 10 reti, due in più. Un dato che fa riflettere sulla scrsa vena realizzativa di Zaniolo, Abraham, Pellegrini e gli altri. Un dato sul quale lavorare durante queste due settimane di sosta, per far sì che la squadra ritrovi la freddezza vista nella seconda parte della scorsa stagione, soprattutto in ambito europeo. Perché, a onor del vero, in campionato la scarsa precisione è una costante rispetto al recente passato. 

Stando al calcolo degli expected goals, la Roma avrebbe dovuto mettere a segno 14,8 reti (meglio di qualunque altra squadra di A in queste prime sette giornate); invece, i gol effettivi sono stati quasi 7 in meno. Ma la questione non riguarda il solo reparto d’attacco: le chance fallite coinvolgono l’intera squadra, chiamata a migliorare nell’efficacia delle sue conclusioni. Con la speranza di poter diventare magari chirurgici come l’Udinese attuale, a cui sono bastati 28 tiri in porta per segnare 15 reti. Sulla carta, tra le due squadre non c’è neanche competizione, ma spesso la Dea bendata e l’entusiasmo possono fare la differenza

Come Luis

Otto gol in sette partite, dicevamo: un bottino ben magro, per una squadra che ha una potenza di fuoco invidiabile. Era da undici stagioni che i giallorossi non segnavano così poco dopo sette giornate: era la prima Roma americana, in panchina sedeva Luis Enrique e in campo andavano Totti, Osvaldo, Lamela e Bojan Krkic. Otto reti anche in avvio del 2011-12, ma in quella circostanza furono raccolti meno punti: 11, a fronte dei 13 attuali. Stesso numero di gol anche nel 2008-09, con Luciano Spalletti in panchina: allora i punti raccolti furono ancor meno, 7 per l’esattezza, frutto di due vittorie, un pareggio e quattro sconfitte. Nelle ultime venti stagioni, l’unica volta in cui la squadra ha segnato meno nelle prime sette uscite di campionato è stata nel 2010-11: 7 gol, 8 punti con Claudio Ranieri in panchina, che a febbraio fu esonerato e sostituito da Vincenzo Montella. 

Tutte le altre annate sono state più prolifiche, per lo meno per quanto riguarda lo scorcio iniziale di campionato: non sempre, però, la Roma è riuscita a fare meglio in termini di punti. Quel che è certo è che la mira va in qualche maniera aggiustata: lo specchio della porta lo prendiamo già, spesso e volentieri; ora bisogna fare in modo che le conclusioni a bersaglio non siano di facile lettura per i portieri avversari. Le potenzialità, a questa Roma, non mancano di certo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI