Da Mancini a Cristante, oggi è la sfida dei ricordi
In quattro, 171 presenze con la maglia nerazzurra. Il riferimento è al poker di ex atalantini che oggi, con la casacca giallorossa, affronteranno il loro passato
In quattro, 171 presenze con la maglia nerazzurra. Il riferimento è al poker di ex atalantini che domani, con la casacca giallorossa, affronteranno quello che è stato il loro passato. Gianluca Mancini, Leonardo Spinazzola, Roger Ibañez e Bryan Cristante hanno vissuto esperienze differenti tra di loro agli ordini di Gasperini: per tre di loro Bergamo è stato un perfetto trampolino di lancio, mentre per il centrale brasiliano un’esperienza breve e caratterizzata da due soli spezzoni, prima dell’approdo nella Capitale.
Partiamo da Leonardo Spinazzola, che all’Atalanta era passato anche nel 2014-15: sei mesi e due sole gare, prima di andare a farsi le ossa tra Perugia e Vicenza; nel 2016 il ritorno in Lombardia, e la definitiva consacrazione come uno dei migliori terzini italiani in circolazione. Totalizza 62 presenze e 1 gol, oltre a debuttare in Nazionale, quindi nel 2018 si accasa alla Juventus. L’esperienza però dura un solo anno, e gli infortuni la rendono sfortunata: Leo decide quindi di rimettersi in gioco a Roma, tornando a giocare ad altissimi livelli e risultando il miglior azzurro ad Euro2020, fino al grave infortunio. Per una stagione, la 2017-18, ha giocato assieme ad altri due calciatori che avrebbe ritrovato a Roma: Gianluca Mancini e Bryan Cristante. Per il difensore, come per Spinazzola, un biennio (dal 2017 al 2019) che lo trasforma da semi-sconosciuto a corteggiatissimo: nell’estate del 2019 la Roma batte la concorrenza di Juventus e Napoli e ingaggia un centrale capace di segnare 7 reti in 48 partite con la Dea, da qualche tempo entrato nel giro della Nazionale. Se Spinazzola e Mancini hanno spiccato il volo da Bergamo, Bryan Cristante non è da meno: lui, però - cresciuto nel vivaio del Milan - lo ha fatto dopo aver tentato la fortuna altrove, al Benfica. Rientrato in patria, dopo i prestiti a Pescara e Palermo, con Gasperini ha compiuto il definitivo salto di qualità. nella stagione 2017-18, da centrocampista d’inserimento, 12 gol in 47 partite: i radar dei grandi club italiani si rivolgono al friulano, ma alla fine la spunta Monchi, che nel 2018 lo porta a Roma a fronte di 25 milioni di euro.
A prendere Ibañez è invece Gianluca Petrachi, nel gennaio 2020: a Bergamo, in un anno, colleziona soltanto due spezzoni di gara (per un totale di 20’), ma alla corte di paulo Fonseca diventa ben presto un titolare inamovibile, o quasi. Al punto che, tempo dopo, Gasperini definirà «un rimpianto» la sua cessione. Ma all’Atalanta, a chiuderlo, c’era anche il suo connazionale Rafael Toloi: lui, a differenza degli altri, è stato prima a Roma (5 presenze in prestito nel 2013-14) e poi è sbarcato in nerazzurro. Parabola simile a quella di un altro ex giallorosso ora alla Dea, Davide Zappacosta, che però oggi non sarà del match causa infortunio.
Il Gallo
Non è un ex, Andrea Belotti, che però è nato a Calcinate, provincia di Bergamo. Da ragazzino, il “Gallo” sostenne anche un provino con l’Atalanta, ma fu scartato. Alla fine la chance gliela diede l’AlbinoLeffe, e lui seppe sfruttarla nel migliore dei modi. Oggi il centravanti è destinato a lasciare il posto ad Abraham, ma potrebbe tornare utile a partita in corso; e chissà che non riesca a “vendicarsi” in qualche modo di quella volta in cui l’Atalanta non puntò su di lui.
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