C'è solamente un Pellegrini
Il numero 7 è stato confermato rigorista ed esaltato dallo Special One: "È un giocatore top, è importante in tutti i ruoli, peccato sia solo uno"
Di Pellegrini ce n’è uno e viene da Cinecittà. Questo il senso della risposta di Mourinho alla domanda sul Capitano: "Ho detto che ne volevo tre, che sarebbero stati titolari, può fare tre ruoli e in tutti è un grande giocatore. Per la sua età ha ancora margini di miglioramento. È un giocatore top, importante in tutte le posizioni. È un peccato che sia solo uno, vorrei averne tre. Cerchiamo di dargli ruoli in cui si senta a suo agio, non può far tutto insieme, è normale, ma non voglio alimentare questa cosa. La squadra è la cosa più importante, come capitano è il primo a saperlo. Ha un'importanza totale al di là della posizione in cui gioca. È super importante per noi".
L’ennesima benedizione Special per il Capitano, che lunedì ha toccato quota 200 in giallorosso. Da inizio stagione si è messo a disposizione nel ruolo di equilibratore della squadra (basti vedere la sua heatmap contro l’Empoli: ha passato parte della gara a coprire Spinazzola), lasciando zone di campo in cui potrebbe esaltare le sue qualità da rifinitore e da scoccatore, ma non per questo la sua importanza per la Roma è diminuita. Anzi. Stagione dopo stagione continua a migliorare in tutti gli aspetti ed è ormai un giocatore totale. In campo a volte sembra davvero di vedere tre giocatori con la 7: uno che difende a tutto campo, uno che confeziona assist al bacio e un altro a chiudere all’interno dell’area di rigore.
In queste prime partite si è diviso tra i ruoli di mediano e di trequartista “di quantità” nel tridente completato da Abraham e Dybala, il cui ingresso nell’undici titolare ha imposto ulteriore lavoro senza palla al Capitano. Questo José lo sa, non a caso ieri ha usato parole dolci come il miele per parlare del romano di Cinecittà, anche dopo la notte di Empoli, dolcissima per il ritorno alla vittoria, un po’ amara per l’errore dal dischetto. A proposito di questo, ieri Mourinho ha risposto a una domanda sul prossimo rigorista: "In ogni partita c'è il primo rigorista, contro l'Empoli è stato Lorenzo. Magari siete interessati a sapere chi lo sarà domani: Lorenzo", annunciandone quindi la presenza in campo. Una costante: dall’arrivo di Mourinho è stato titolare in 42 gare su 46. Un’altra coccola di José a Pellegrini. Il Sette è cresciuto con l’esempio di Totti e De Rossi, che hanno sempre messo la Roma davanti ai propri interessi personali. Per lui è lo stesso: i colori giallorossi vengono prima di gol, assist e altri dettagli infinitamente meno importanti rispetto all’unico grande amore di ogni tifoso romanista. Sulla panchina giallorossa c’è il suo primo sostenitore e questa sera sugli spalti ci sarà la sua gente, che non lo lascerà mai solo.
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