Ci racconti perché hai cercato di fare di tutto per tornare?
“Perché non è mai bello stare fuori. Ho vissuto l’infortunio alla spalla come un’ingiustizia, perché ti puoi allenare, puoi fare di tutto, ma non puoi evitare di cadere. Ho provato a fare il meglio che potevo. L'allenatore mi ha chiesto la disponibilità e io per la squadra, per la Roma, per il mister, me la sono sentita di andare a Empoli ed ero pronto a entrare”.
Hai vissuto un’estate molto movimentata: molte voci di mercato, poi hai lavorato bene in Portogallo e ora il mister ti ha rimesso al centro del progetto. Cambiano le tue prospettive alla Roma? Sei pronto a fare un percorso lungo alla Roma?
“Un’estate particolare io non l’ho vissuta, perché ormai sono abituato a sentire ogni anno che devo andare di qua, devo andare di là, ma poi alla fine resto sempre qui. Sono più dei film che vi fate voi, che si fa la stampa, che cose che io veramente penso.Per quanto riguarda la preparazione che ho fatto prima di venire a Trigoria, la faccio sempre, perché con gli infortuni che ho avuto mi voglio far trovare sempre pronto e non più indietro rispetto agli altri. E per il contratto, abbiamo ancora un anno e mezzo per poterne parlare, ma questo non è il momento giusto, perché domani c’è l’Helsinki e domenica c’è l’Atalanta. Sono concentrato al 100% per giocare e le cose fuori dal campo le lascio stare”.
Ti piacerebbe restare alla Roma a lungo?
“La Roma è la mia priorità, mi ha dato tanto, mi ha dato tutto e devo solo ringraziarla. Gioco per la Roma e speriamo di vincere altri titoli”.
In Portogallo ti abbiamo visto parlare con Lorenzo Pellegrini, puoi raccontarci un aneddoto di quella chiacchierata e se ha cambiato qualcosa? E ti sei posto un obiettivo a livello di gol?
"Con Lorenzo parliamo spesso, in Portogallo sono uscite delle foto ma ho un grandissimo rapporto con lui e con tutta la squadra. Siamo una famiglia, siamo un gruppo e le cose che ci diciamo tra di noi restano qui a Trigoria. Il mio obiettivo personale? Aiutare la squadra il più possibile, star bene, divertirmi e gioire insieme a tutti come abbiamo fatto la scorsa estate”.
Dopo gli infortuni e la fisioterapia, ti sei quasi dovuto abituare a un corpo nuovo? E se sì, a che percentuale di Zaniolo sei?
“Come ho detto nelle passate interviste, gli infortuni mi hanno fatto crescere dal punto di vista personale, come uomo e come atleta. Mi sento uno Zaniolo più cresciuto, più maturo, e dal punto di vista personale mi sento al 100%, come mi sentivo prima. Domani c’è una partita e dobbiamo vincerla”.