Sotto gli occhi dei 4mila per uscire dal tunnel infilato tra Udine e Razgrad
Se un po’ abbiamo imparato a conoscere il Mourinho romanista in questi mesi, la Roma non sbaglierà la partita. Che non significa automaticamente vincerla
Se un po’ abbiamo imparato a conoscere il Mourinho romanista in questi mesi, stasera ad Empoli (calcio d’inizio ore 20,45, telecronache disponibili su Dazn e su Sky) la Roma non sbaglierà la partita. Che non significa automaticamente vincerla, ma solo che i suoi giocatori difficilmente vanno in letargo troppo a lungo. L’anno scorso, per esempio, non è mai capitato di steccarne tre di seguito anche se la Roma in qualche partita è stata in bambola: fu brutta la “doppietta” Juventus e Bodø (il 6-1), ma poi arrivò un bel pareggio col Napoli, paralizzanti i ko con Bologna (fuori casa) e Inter, ma venne subito dopo la vittoria rassicurante di Sofia (a cui seguirono peraltro il successo con lo Spezia e il trionfo di Bergamo) mentre il successivo doppio passo falso con Milan e Juventus a gennaio fu forse l’ultimo brutto passaggio a vuoto della stagione visto che di lì a maggio ci fu poi il crescendo (senza più doppie sconfitte) che ha portato il sesto posto in campionato e la vittoria della Conference League. In una classifica così corta, con nessuna squadra finora in grado di imprimere il passo da dominatrice, gli eventuali tre punti sposterebbero parecchio in termini di classifica. La Roma, che fino a Udine era prima, se perdesse si ritroverebbe settima, e vincendo risalirebbe al quarto posto, a un solo punto dal terzetto di testa.
Negli anni il Castellani non è stata solo terra di conquista, a prescindere dall’entusiasmo garantito dalle numerose carovane giallorosse arrivate ad ogni riedizione del match. E anche stasera saranno quasi 4.000 a far sentire la Roma quasi a casa. Eppure quattro volte su 16 in Toscana ha vinto l’Empoli, mai corsaro all’Olimpico nella storia di questi confronti. È anche vero che l’ultima volta che la squadra giallorossa ha lasciato l’intera posta qui è datata febbraio 2007 (1-0, rete di Pozzi) e da allora nei successivi dodici confronti ci sono stati nove successi romanisti e tre pareggi. Dunque la statistica è in crescente miglioramento. Nello scorso campionato la Roma venne a giocare qui il 23 gennaio e fu una strana partita: prodigioso primo tempo con quattro gol segnati, zero subiti e un dominio incontrastato, tremolante secondo tempo con due gol incassati e zero segnati, e qualche golosa occasione per i padroni di casa per accorciare ulteriomente la distanza, poi fissata con il 2-4 finale. Sulla panchina c’era Andreazzoli, mentre l’attuale tecnico, Zanetti, allenava il Venezia che si prese lo sfizio di togliere a Mourinho cinque punti su sei (ma al ritorno in panchina c’era Soncin). Tecnico e squadra da non sottovalutare, insomma. I risultati fin qui conseguiti lo testimoniano: una sconfitta di misura all’esordio con lo Spezia, poi quattro pareggi consecutivi contro Fiorentina e Verona in casa, Lecce e Salernitana fuori casa.
Ha anche un curioso primato la squadra di Zanetti: è in una curiosa compagnia di importanti team (con Arsenal, Barcellona, Lille, Manchester City, Reims e Villarreal) che hanno fin qui mandato in rete almeno tre giocatori nati dopo il 1 gennaio del 2000. Ad esserci riusciti per i toscani sono Tommaso Baldanzi (2003, prodotto di casa, attualmente infortunato), Fabiano Parisi (2000, un campano passato per la Vigor Perconti) e Martín Satriano, promettente attaccante uruguaiano di scuola Inter. Ad arbitrare sarà il signor Marinelli di Tivoli, Livio Marinelli, maresciallo degli alpini con tanto di missione di peace-keeping in Afghanistan: uno che finora non ha mai incrociato la Roma nella sua carriera. Non è stato possibile conoscere il pensiero preventivo di Mourinho su questa sfida: come gli capita sempre quando si susseguono gli impegni infrasettimanali, si prende un giorno di riposo con la stampa alla vigilia della sfida di campionato. L’importante è che la sua Roma parli sul campo. E parli chiaro.
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