Sport & Salute: "Ha ragione Mourinho, il terreno di gioco deve essere perfetto"
Il prato dell'Olimpico è ancora lontano dai suoi standard migliori a causa della rizollatura estiva. "Vogliamo un manto erboso all’altezza"
Stagione nuova, questioni vecchie. Il campo dell’Olimpico è tornato al centro delle attenzioni, come all’inizio della scorsa annata. Ancora una volta è stato José Mourinho a segnalare qualche criticità del terreno di gioco. A più riprese. E si spera che sia finita lì, il che vorrebbe dire che “la fase adolescenziale” di un terreno giovane come quello dell’Olimpico è terminata, garantendo la massima performance a una squadra tecnica come la Roma. Dalla presentazione del nuovo gruppo, il 7 agosto in amichevole con lo Shakhtar, l’effetto ottico di “spellicciamento” è apparso evidente in tutte le partite disputate nell’impianto del Foro Italico in questo primo mese stagionale, non soltanto dai giallorossi.
Ma si tratta di un problema più visivo che reale - assicurano da Sport e Salute, la società che si occupa della gestione dell’Olimpico - e ad alzarsi è l’erba, non le zolle di terra. Fisiologico, per un terreno che a differenza di molti altri in Italia è completamente naturale, in accordo coi due club che lo utilizzano, senza innesti di materiale sintetico se non fuori dal rettangolo di gioco, nella zona delle panchine per intendersi. Un prato giovane, rizollato come ogni anno (eccetto il 2021, quando ha subito una risemina) al termine dei concerti estivi, che ha sostituito quello spezzettato e portato a casa dai romanisti in festa nella notte del trionfo in Conference League.
Un manto formato nella nuova versione da gramigna e loietto: ed è proprio la prima - necessaria a permettere la formazione del tappeto - a conferire quell’effetto marrone, assai ingannevole al punto da creare una sorta di effetto sabbia sul terreno di gioco. Soltanto una questione estetica allora? Non proprio, perché su un prato ancora nella prima fase di crescita, il normale calpestio alza l’erba e lo rende ancora lontano dallo standard migliore. "La nostra squadra di agronomi e giardinieri, fra le migliori in Italia, è al lavoro fin dal termine dell’ultima partita - assicura però Diego Nepi, dg di Sport e Salute - Il campo è super irrigato, coi substrati sempre sotto controllo. Aspettiamo la gara con il Monza per accertarci che questo effetto diminuisca, ma puntiamo alla massima resa. Parafrasando Mourinho, anche noi abbiamo avuto un gran c..., perché finora sono state tutte vittorie per le due squadre di casa qui. Ma lui ha ragione, uno stadio simile merita un campo perfetto. Il portoghese è stato uno degli attori principali che ha permesso di ritrovare gli spalti sempre pieni e in festa dopo tanto tempo. Ma anche noi puntiamo al meglio, lavoriamo con grande passione e posso promettere che daremo il massimo per essere più bravi. Le critiche costruttive servono per migliorarci e lo faremo"
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