Roma 2022-23: Cristante rimane la solita certezza
Ogni estate resta fuori dalle formazioni dei giornali, ogni anno gioca. A Salerno Mourinho lo ha preferito al fido Matic ed è stato ripagato col gol vittoria
Quando la tua società prende uno come Matic, che ha quasi 500 gare ufficiali tra Manchester United, Chelsea, Benfica e una nazionale importante come quella serba, uno chiamato direttamente dal tecnico, con cui ha già lavorato in due città diverse con reciproca soddisfazione, qualche domanda saresti autorizzato a fartela. Ma Bryan Cristante è uno che convive da sempre con queste cose: è uno dei quei giocatori che non sono mai titolari nelle formazioni estive, ma poi alla fine il campo lo arano, a forza di percorrerlo.
E lasciano spesso il segno, come ha fatto domenica sera il centrocampista di San Vito al Tagliamento, che ha impedito alla Roma di rimpiangere le molte occasioni non concretizzate a Salerno, nella prima gara ufficiale della stagione 2022-23, la prima in giallorosso di Paulo Dybala (titolare), ma anche di Georginio Wijnaldum (subentrato). La gara in cui si è visto uno Zaniolo che non era in forma così smagliante neppure quando ha deciso la finale di Conference, ma sul tabellino dei marcatori è finito il numero 4, grazie a un sinistro da fuori area, sugli sviluppi di una rimessa laterale di Pellegrini, allontanata dalla difesa, sporcato da un paio di difensori - tra cui l’ex Gyomber - e finito in rete a fil di palo, fuori portata per Sepe.
E così alla prima giornata Cristante ha già eguagliato il bottino di gol in campionato delle stagioni 2019-20 e 2020-21, quella con in panchina Paulo Fonseca, che spesso e volentieri lo ha utilizzato anche come difensore centrale, in una linea a tre. Mentre Gasperini lo schierava da trequartista atipico, chiamato a controllare il playmaker avversario e inserirsi in area.
Investimento pesante
Con ottimi risultati: 3 gol da gennaio a giugno 2017 (aveva iniziato la stagione con il Pescara, destinato a chiudere all’ultimo posto), 8 l’anno dopo, quello che convinse la Roma a mettere mano al portafogli, nel giugno del 2018: l’Atalanta, che lo aveva preso a prezzo di saldo, trovò l’accordo con Monchi per un prestito da 5 milioni, un riscatto già obbligato a 15, più altri 10 di eventuali bonus.
Contratto fino al 2023, che un anno e mezzo dopo (gennaio 2020: nel primo campionato aveva fatto 4 gol) è stato prolungato fino al 2024. Scadenza ravvicinata, di quelle che non fanno stare tranquilli i club: la Roma non considera nessuno incedibile, il friulano non fa eccezione, ma in caso di cessione vuole dettare le condizioni. E così - come per Zaniolo - appena il mercato sarà chiuso, si inizierà a parlare di prolungamento.
Anche perché, con l’addio di Veretout, e il mancato riscatto di Sergio Oliveira, di Cristante c’è ancora bisogno: il 34enne Matic, arrivato con un annuale con opzione, non farà parte a lungo del progetto. Mourinho non ha mai voluto provarlo difensore o trequartista - pur avendo utilizzato sia la difesa a tre che il 4-2-3-1 - ma ci punta molto. Ci parlò a lungo, un anno fa, quando il ragazzo arrivò in ritiro, dopo l’Europeo vinto: non sappiamo di preciso cosa si sono detti, ma di certo si sono capiti.
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