Come Chris comanda: il pilastro della retroguardia
Domenica sera all'Arechi ci sarà l’esordio contro la Salernitana, a cui Smalling ha segnato il gol decisivo ad aprile della scorsa stagione
Dal gol alla Salernitana alla prima stagionale a Salerno. Ci siamo, fra tre giorni si ricomincia e Mourinho come al solito dietro ripartirà da Chris Smalling. Del difensore inglese si parla sempre (e a ragione) a proposito della sua importanza per i meccanismi della retroguardia giallorossa, tanto che il web romanista è pieno di vere e proprie preghiere per la sua buona salute, ma l’ex Manchester United in carriera si è sempre contraddistinto per essere anche molto prolifico sotto porta e all’ombra del Colosseo le cose non sono cambiate. Con la maglia giallorossa ha già segnato 7 gol in competizioni ufficiali e per quanto riguarda la nuova stagione è stato anche il primo marcatore del ritiro, ovviamente su calcio d’angolo con un colpo di testa (e la fascia da capitano al braccio), fondamentale nel quale eccelle sia in difesa sia in attacco. Ai granata l’inglese ha già segnato: era lo scorso 10 aprile e quello del numero 6 fu il gol vittoria (dopo il pareggio segnato dall’ormai ex Carles Perez), che ha completato la rimonta ai danni dei ragazzi di Nicola nella prima partita con l’Olimpico sold out dopo il Covid. L’assist fu di Jordan Veretout, che non giocherà con lui da questa stagione in poi, e lui segnò di piede, sbucando tra le maglie avversarie, come spesso riesce a fare, quasi con la facilità di un attaccante.
Inamovibile
Chris è riconosciuto da tutti i tifosi e dallo stesso José Mourinho come un pilastro della formazione giallorossa. Il segreto è il lavoro di prevenzione dello staff tecnico dello “Special One”, che ha prodotto ottimi risultati già dalla prima stagione a Trigoria e ha permesso al centrale inglese di avere continuità tecnica e atletica. L’altissimo livello di rendimento è solo una conseguenza della sua ottima condizione psico-fisica. Chris si sente a casa, è riconosciuto all’interno dello spogliatoio e in campo è una vera e propria guida per i suoi compagni. La difesa a tre con la quale i giallorossi hanno trovato equilibrio e solidità esalta Mancini e Ibañez, ma si poggia sul lavoro di Smalling, che domenica sarà come al solito al centro della difesa, sempre più leader. Chi sa che non arrivi di nuovo il gol, come la scorsa stagione e come durante il test contro il Trastevere. Il numero 6 ci ha preso gusto e Mourinho lavora per metterlo nelle condizioni di essere pericoloso su ogni tentativo da calcio da fermo, con due battitori eccellenti come Pellegrini e Dybala. I calci piazzati sono stati uno dei segreti della squadra del tecnico portoghese l’anno scorso ed è stato così anche nelle amichevoli giocate a Roma, Haifa e Albufeira.
Giustamente in queste settimane di lunga e calda estate romanista ci si è soffermati a lungo sui “fantastici quattro”, con il 7, il 21 e il duo Abraham-Zaniolo, ma Smalling è a tutti gli effetti uno dei big di questa squadra e lo ha dimostrato praticamente ogniqualvolta è sceso in campo. Anche in questo pre-campionato, contro il Tottenham di Antonio Conte, la sfida più complessa e impegnativa e nella quale l’ex United si è esaltato, soprattutto negli uno contro uno con giocatori come Harry Kane e Son. La stagione è alle porte e lui è pronto a guidare la retroguardia e a dare l’esempio in campo e fuori. In queste stagioni in giallorosso si è guadagnato gara dopo gara lo status di insostituibile e il titolo di “garanzia” e Mourinho ha dimostrato di saperlo (e volerlo) gestire per averlo sempre al top della forma nelle partite più importanti. Domenica è dietro l’angolo e “Smalldini”, come i tifosi della Roma lo hanno affettuosamente soprannominato, è pronto.
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