Dybala: gol davanti ai Friedkin e stretching per la Joya
L’argentino è il protagonista più atteso della seduta a porte aperte: aveva lavorato già di mattina. Domani giocherà (non dall’inizio) l’amichevole col Nizza
Dal nostro inviato in Portogallo
La grande attesa non finisce mai: è stato un colpo a sorpresa l’arrivo di Paulo Dybala alla Roma, una trattativa condotta sottotraccia, e finalizzata nel giro di una notte, sorprendendo tifosi e addetti ai lavori. La marcia di avvicinamento che non c’è stata per il suo arrivo ci sarà per il suo esordio: domani sera, nell’ultima volta - almeno per quest’anno, poi si vedrà - della Roma all’Estadio Comunale de Albufeira, contro il Nizza, quarta e ultima amichevole ufficiale il nuovo numero 21 farà il suo esordio in giallorosso.
Non certo da inizio partita molto probabilmente neppure da inizio secondo tempo: più facile che subentri a metà ripresa, o magari alla mezz’ora. Intanto ieri, nell’allenamento aperto alla stampa, l’argentino ha segnato il primo gol in giallorosso, nella partitella (lo trovate su www.il romanista.eu, oltre che sui nostri social): non sarebbe una grande notizia (peraltro è un tiro di interno di prima intenzione, dalle parti del dischetto, che uno come lui può fare anche a occhi chiusi: assist di Volpato, che poi segnerà quello dopo), per il colpo dell’estate lo diventa.
Segnato davanti a Dan e Ryan Friedkin: i proprietari della Roma sono arrivati con lui lunedì in aereo a Faro, e non sembrano avere nessuna fretta di andarsene. Nessuno - tranne forse Tiago Pinto, che ieri ha parlato a lungo con loro - conosce i loro progetti, ma sarebbe davvero una sorpresa se domani non fossero in tribuna a godersi la prima partita, sia pure amichevole, del loro gioiello. Che ieri, per il terzo giorno di fila, si è allenato da solo la mattina, e poi, come del resto aveva fatto mercoledì, il giorno del grande annuncio, ha lavorato con il gruppo nel pomeriggio.
L’allenamento comincia con una fase di lavoro sulla forza, poi torello, con la squadra divisa in tre gruppi. Squadra non al completo: Abraham, Zaniolo, Mancini, Matic, Cristante, Pellegrini, Spinazzola e Ibañez, quelli che sembrano destinati a giocare di più nella prossima stagione, fanno un allenamento a parte. Per gli altri intanto esercizi di possesso palla, con 4 squadre da 4 giocatori, mentre gli 8 a parte giocano a calcio-tennis, poi tre squadre da 6, infine la partitella finale, verdi contro blu, con Dybala unico in maglia rossa, a fare da jolly. A fine seduta rimane parecchi minuti da solo sul campo, con il preparatore atletico Rapetti che lo aiuta a fare un lavoro di stretching, per prevenire gli infortuni. Prima di andare, c’è tempo per due battute con Tiago, e con una foto per far felice un bambino, ammesso a vedere l’allenamento.
La fila fuori
Del resto, da quando è arrivata la notizia dell’ingaggio di Dybala, la folla di curiosi che aspettano i giocatori all’uscita è decisamente aumentata. Ieri non c’erano più Rebecca e Alessandro, giovani, belli e romani, vestiti da hippy tra camicie hawaiane, treccine alla moda e pullmino a noleggio, di quelli che imitano lo storico Volkswagen: romani di Settecamini e Fonte Nuova, avevano prenotato le vacanze ben prima del ritiro, sono andati a pranzo nell’albergo della squadra, ma non li hanno voluti disturbare per le foto, e così hanno passato davanti allo stadio invece che al mare l’ultimo giorno prima di rientrare.
Ma tanti con Roma non hanno nulla a che fare: c’è un toscano di Pietrasanta che tifa Inter e voleva rivedere Mourinho, un ragazzo con la maglia del Boca che però è francese, un cinquantenne con quella del Lione, con cui aveva anche giocato nelle giovanili, qualche svizzero, gli immancabili bambini con la divisa della nazionale portoghese, e due spagnoli di Malaga, Khadija e Martin. Loro però sono della Roma, con tanto di sciarpa della finale di Conference al collo. Non era la prima volta che venivano, forse lui aspettava il momento, visto che ieri ha chiesto a lei di sposarlo, proprio davanti ai giocatori della Roma: auguri e figli romanisti.
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