Un ko poco Sporting: finisce 3-2 con vari accenni di rissa
Diversi principi di litigio, ma poi tanti saluti. Roma due volte sotto, Inacio fa autogol e poi segna. Da applausi il gol di Pellegrini e l’assist di Abraham
Dal nostro inviato a Faro (Portogallo)
Per la terza volta di fila la Roma segna due gol, ma le altre volte aveva chiuso con la porta inviolata, stavolta ne prende tre, e arriva il primo stop di questo precampionato. Onorevole, contro uno Sporting Lisbona che squadra che giocherà la fase a gironi della Champions (e che allo Stadio Algarve di Faro era quasi in casa), al termine di una partita più nervosa che bella. Tra le cose da rivedere e conservare lo splendido per quanto inutile 2-2 sull’asse Abraham-Pellegrini, con ribaltamento dei ruoli abituali tra uomo assist e goleador. Mourinho schiera il tridente titolare in attesa di capire che succederà con Dybala (apparso allo stadio nell’intervallo): Pellegrini alle spalle di Abraham e Zaniolo. In difesa, confermata a tre, c’è Kumbulla al centro al posto di Smalling, sulla destra Celik al posto di Karsdorp, per i resto in campo i cosiddetti titolari, Mancini e Ibañez, Matic e Cristante, Spinazzola a sinistra. Al 3’ Pellegrini mette Abraham davanti a Israel, l’assistente alza la bandierina, tre minuti dopo Mancini esce molto bene palla al piede, conquistando una punizione sulla trequarti, senza esito. Rui Patricio, fischiatissimo dai suoi ex tifosi, sbaglia un rinvio con i piedi, Pedro Gonçalves recupera palla ma se la porta oltre la linea di fondo, un sinistro di Pedro Porro finisce fuori di parecchi metri. Al 13’ una punizione da buona posizione di Pellegrini finisce su una foltissima barriera, dopo un lungo balletto per il rispetto della distanza, un minuto dopo Rui Patricio risponde ai fischi (che ripartono poco dopo più forti di prima) mettendo in angolo un diagonale di Pedro Gonçalves, il tiro più importante della partita fino a quel momento.
Botta e risposta
Ci prova di nuovo Pellegrini, con un destro ravvicinato, al 21’ Ugarte calcia da fuori, tra le braccia di Rui Patricio. Al 27’ Ibañez ostacola Edwards, accompagnandolo fin oltre alla linea di fondo, l’attaccante cade, l’arbitro indica il dischetto, scoppia un accenno di rissa dietro la porta, con Inacio e Rochina che vanno a prendersela con Kumbulla. Ci vuole un minutino per ristabilire la calma, sul dischetto va Pedro Gonçalves che spiazza Rui Patricio. Ma il vantaggio dello Sporting dura due giusto due minuti: angolo di Pellegrini, palla tesa in mezzo, Gonçalo Inacio ci mette la testa e devia nella sua porta. Poi un certo equilibrio fino al duplice fischio di fine primo tempo: Spinazzola si libera bene a sinistra ma il suo cross non trova deviaizoni, Zaniolo, apparso molto attivo, prova a liberarsi per il tiro in area, senza riuscirci.
Subito i cambi
Dopo l’intervallo ci sono Svilar, Smalling, Karsdorp, Veretout e Zalewski al posto di Rui Patricio, Kumbulla, Celik, Matic, lo Sporting cambia il portiere, e inserisce Trincao, che due anni fa era passato 21enne dal Braga al Barcellona a cifre da astro nascente e ora è tornato in patria in prestito, al posto di Rochina. E parte subito forte: dopo 7’ Smalling ammonito per un fallo a trequarti, un minuto dopo su calcio d’angolo Inacio sbuca sulla stessa zolla da cui aveva fatto autogol, anticipa Ibanez e mette di nuovo in rete di testa, stavolta nella porta giusta. Partita nervosa: Mancini ammonito per un fallo dalle parti della bandierina, poi nuovo accenno di rissa sulla linea mediana, con giallo a Ugarte, che se l’era presa con Pellegrini. Al 19’ magnifico spunto di Trincao sulla destra, palla al centro per Gonçalves, che viene contrastato e fallisce la deviazione ravvicinata, finendo per passarla a Svilar. Cristante ci prova da fuori senza troppa fortuna, va decisamente meglio a Pellegrini, che impatta alla grande, un paio di metri dentro l’area, un preciso cross basso dalla destra di Abraham. Usciranno poco dopo i protagonisti del 2-2, tempo di assistere a un altro ottimo spunto di Edwards, dribbling e tiro, con palla non lontana dal palo, ed entrano al loro posto Felix e Carles Perez. A dieci minuti dalla fine Zaniolo viene ammonito, Mourino lo richiama in panchina ancor prima della ripresa del gioco, bordata di fischi degna di miglior causa: al suo posto El Shaarawy. Trincao continua a far vedere lampi di classe, dopo un suo slalom davanti alla lunetta dell’area giallorossa altra serie di spintonate, stavolta i gialli sono per Veretout e Nunes. Il solito Pedro Gonçalvese parte palla al piede da centrocampo ma il suo destro da fuori non inquadra la porta, Cristante perde un contrasto contro Ugarte, palla avanti per Tabata che la piazza all’angolino basso. Nel recupero Zalewski si accentra rientrando sul destro, e appena prima di entrare in area calcia col destro, impegnando Adan, c’è ancora tempo per un tentativo di Cristante che prova a farsi perdonare andando a colpire di testa in area, fallo sul portiere ed ennesima serie di spintoni, ormai un tormentone di questa amichevole con poca amicizia. Anche se poi, al fischio finale, tanti abbracci, strette di mano e pacche sulle spalle. Sabato c’è il Nizza ad Albufeira, e chissà che in campo non possa esserci anche il colpo più atteso dell’estate.
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