Addio Hyundai e sprint per l'OPA: la situazione in casa Roma
Al momento sulla maglia c’è solo Digitalbits come main sponsor. Con New Balance c'è l'opzione per un terzo anno, ma si deciderà tra dodici mesi
Opa sì, sponsor no. Perché è vero che il campo è quello che conta, ma il futuro della Roma non può non percorrere anche altre strade. Come appunto l’Opa per uscire dalla Borsa e la ricerca di nuovi sponsor in grado di far aumentare quel fatturato che poi è alla base di tutto, ancora di più da quando l’Uefa ha varato la nuova sostenibilità finanziaria a cui dovranno ubbidire tutte le società.
Partiamo dall’Opa. Oggi, come annunciato venerdì scorso dalla società, partirà la settimana richiesta in più di adesioni, avendo come obiettivo quello di raggiungere l’ormai fatidica soglia del novantacinque per cento, necessaria per avviare quel processo di delisting a cui puntano, sin dal loro arrivo a Trigoria, i Friedkin. L’obiettivo ormai è a portata di mano, manca circa l’uno virgola tre per cento, in numero circa otto milioni di azioni. Considerando l’andamento degli ultimi giorni della pasata settimana (solo giovedì scorso ci furono oltre sei milioni di adesioni), c’è da credere che già nei prossimi due-tre giorni, se non prima addirittura, si arriverà a brindare al novantacinque per cento. In ogni caso la Roma punta ad andare ben oltre, l’obiettivo è quello del cento per cento perché i Friedkin vogliono avere in mano l’intero pacchetto azionario. Obiettivo che sarà comunque raggiunto perché superato il novantacinque per cento, dopo chi avrà ancora in mano, dovrà obbligatoriamente venderle.
Questione sponsor. Nel momento in cui scriviamo, la maglia della Roma, oltre allo sponsor tecnico, ha la garanzia soltanto del main-sponsor, ovvero la Digitalbits. È infatti scaduto l’accordo con la Hyundai che era stato rinnovato per una stagione un anno fa. I contatti con l’azienda automobilistica per arrivare a un nuovo rinnovo, non hanno dato un esito positivo. E ora la situazione è che, oltre all’assenza di uno sponsor per la manica, la prossima stagione potrebbe essere affrontata anche senza il back sponsor di maglia. Il problema, come sempre del resto, è il cash. La Roma con Hyundai già lo scorso anno disse sì a una riduzione economica, accettando di scendere a circa due milioni di euro per una stagione.
Eravamo ancora pesantemente dentro la pandemia, tutte le aziende nazionali e internazionali erano alle prese con una crisi generalizzata. Ora la Roma si augurava di poter tornare alle cifre precedenti (tre milioni e mezzo) ma nonostante i buoni rapporti l’accordo non si è trovato, conseguenza anche della crisi che stiamo vivendo a causa del conflitto in Ucraina. Tutto questo si riflette anche in chiave futura. L’accordo con lo sponsor tecnico New Balance è entrato nel secondo anno di contratto. C’è un’opzione pr una terza stagione ma non è detto che sarà esercitata. I tre milioni garantiti in casa Roma sono considerati pochi. E si fanno già i nomi di altri marchi.
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